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Niente esami per la patente moto, le autoscuole: «Non ci entusiasma, al cittadino costerà di più»

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Colangelo: «Non si va nella direzione auspicata, ovvero quello della semplificazione»

«Questa norma non ci entusiasma perché, a nostro avviso, sette ore di guida per una persona già in possesso di una patente per le due ruote sembrano un po’ troppe. Di fatto, il conducente si trova di fronte ad un cambio di categoria per potenza del veicolo: pertanto, non si va nella direzione auspicata, ovvero quello della semplificazione».

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È il commento di Paolo Colangelo, presidente della Confarca (confederazione italiana che rappresenta oltre 2.500 scuole guida su tutto il territorio nazionale) in vista dell’introduzione, a partire dai prossimi giorni – da oggi, 10 agosto, ed entro il 15 agosto – del corso di 7 ore nelle autoscuole per il passaggio dalle categorie A1 o A2 alla patente di categoria A per guidare la moto senza limitazioni di cilindrata e potenza.

La motivazione principale è quella di sveltire le pratiche e risolvere la carenza di personale delle Motorizzazioni, con uno scatto di cui potranno beneficiare coloro che hanno conseguito le patenti A1 e A2 da due anni e che, dopo aver seguito il corso della durata minima di 7 ore, potranno passare alla patente A senza l’esame finale. Una normativa che però non convince la Confarca.

«Riteniamo invece più opportuno l’inserimento delle guide certificate per coloro che devono conseguire la patente in questione, alla stregua di quanto già avviene per le patenti auto, con un percorso virtuoso propedeutico alla nuova patente – afferma Colangelo – Sette ore di guida ad una persona già in possesso di una patente, e che magari guida da qualche anno le due ruote, ci sembrano eccessive, nonché poco vantaggiose dal punto di vista economico poiché costerà di più fare le guide certificate per il passaggio di categoria anziché fare l’esame».

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«Inoltre, il legislatore poteva essere più attento e introdurre le guide certificate per il conseguimento della patente, anziché il passaggio da una categoria all’altra con ulteriori ore di guida che serviranno a poco» conclude.

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