Boss ai domiciliari, sospesa la circolare. Maresca: «Brutta pagina. Bisognava distruggerla subito»

«Finalmente hanno revocato – rectius sospeso – la famigerata circolare del DAP del 21 marzo. Un provvedimento del 6 giugno che per importanza e delicatezza porta la firma congiunta del capo e del vicecapo del Dipartimento. Ancora una volta di sabato. Deve portare male questo giorno. Proprio mentre il Tribunale di Sorveglianza di Sassari stava valutando se rimettere in carcere Pasquale Zagaria, poi lasciato ai suoi comodi arresti domiciliari». Così, Catello Maresca, magistrato antimafia che si è distinto nella lotta al clan dei Casalesi, commenta la disposizione emessa dal Dap che ha determinato come conseguenza la scarcerazione di pericolosi detenuti.

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«Si pone fine alla pagina più brutta della storia della gestione carceraria di questo Paese. Anzi no. Per ora se ne “sospende l’efficacia”», sottolinea Maresca, secondo il quale, però, «C’è ancora molto che non va» e «bisogna continuare a lavorare». Maresca, però, dice di non comprendere «le ragioni di una scelta ancora ambigua e poco coraggiosa. Vedo il bicchiere mezzo vuoto! La circolare si sarebbe dovuta revocare subito, cancellare, distruggere, e cercare di sbiadirne rapidamente anche il ricordo, non fosse altro per rispetto di tutte le vittime dei mafiosi e degli assassini che ha contribuito a far scarcerare».

«Ed intanto Pasquale Zagaria, e molti altri mafiosi – ricorda Maresca – continuano a restare a casa. Mentre gli ex dirigenti del DAP stanno disegnando davanti alla Commissione Antimafia un quadro ancora più fosco di questa brutta storia».

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