Napoli, al Teatro San Carlo è ancora caos: la Regione Campania vota no al bilancio

Il documento approvato dal Cdi. Manfredi: Successore Lissner scelto con manifestazione d’interesse

Sarà scelto con una manifestazione d’interesse il nuovo sovrintendente del Teatro di San Carlo, da indire dopo la decadenza di Stephane Lissner il prossimo 1 giugno per effetto del decreto (del 10 maggio 2023 n. 51) che manda in pensione direttori stranieri delle fondazioni lirico sinfoniche dopo i 70 anni. Sarebbe questa la volontà del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, e presidente della Fondazione, che oggi ha illustrato, nel corso del Consiglio d’indirizzo, gli effetti del decreto e gli scenari che si aprono per il Massimo napoletano a meno di un mese dalla presentazione della stagione 23/34 firmata dal soprintendente francese.

E proprio in quella occasione Lissner, accanto alla star Jonas Kaufmann, aveva ricordato di avere un contratto di cinque anni, fino ad aprile 2025. Eppure già da qualche giorno era partita la sua lettera ai soci fondatori pubblici della Fondazione (Mic, Regione Campania, Comune di Napoli) con richieste di chiarimento circa le voci che si rincorrevano ormai sull’arrivo a Napoli al suo posto di Carlo Fuortes, ancora Ad della Rai. Il resto è storia recentissima e nota: dopo l’emanazione del decreto e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nessun commento è arrivato dall’ex sovrintendente della Scala e dell’Opera di Parigi, né dai suoi legali.

Pubblicità

Lissner non era in teatro nemmeno sabato scorso per il concerto di Bono, unica tappa ospitata dal lirico napoletano, con sindaco e ministro Sangiuliano nel palco reale. Mentre invece Fuortes, ormai Ad dimissionario della Rai, precisava che «data questa situazione, non ci sono a mio avviso le condizioni per ricoprire il ruolo di sovrintendente del Teatro San Carlo».

Emolumenti oltre il limite di legge

Intanto il Consiglio d’indirizzo della Fondazione Teatro di San Carlo, ha approvato il Bilancio di esercizio 2022 con l’unico voto contrario della Regione Campania. Gli emolumenti di Lissner sono parte delle motivazioni del no della Regione, illustrate dal rappresentate di De Luca, Riccardo Realfonzo. Emolumenti che sarebbero andati oltre il limite di legge di 240mila euro (vale a dire lo stipendio del primo presidente della Cassazione) perché comprendenti per alcuni mesi nel 2022 anche l’extracosto di una abitazione.

Pubblicità Federproprietà Napoli

«Sino al 31 ottobre 2022 il sovrintendente del San Carlo riceveva 240mila euro ed anche l’utilizzo di una abitazione, che a quanto pare costava al Teatro 36mila euro all’anno», afferma Realfonzo, che invita «ad agire per ottenere il ristoro dei costi inopportunamente sostenuti». Secondo motivo del voto contrario sarebbero i costi della Direzione Generale della Fondazione, oltre alle perplessità per 66 assunzioni, nella maggior parte stabilizzazione di precari, disposte anche per raggiungere la quota prevista dalla pianta organica ministeriale di 392 unità.

Potrebbe interessarti anche:

Setaro

Altri servizi

Levante: l’autrice che ha ridisegnato il cantautorato al femminile

Versi taglienti e melodie intime, una delle voci più autentiche e riconoscibili Claudia Lagona, nota come Levante, nasce a Caltagirone e cresce a Palagonia. Dopo...

Stretta contro la movida, il Consiglio comunale decide di non decidere: si ritorna in commissione

Troppi i punti critici della delibera Troppe le divisioni nel centrosinistra e, come anticipato da «ilSud24», la delibera sulla movida a Napoli ritorna in commissione....

Ultime notizie

Ragazzino suicida, la scuola si difende: nessuna comunicazione

I familiari di Paolo: 15 segnalazioni per episodi di bullismo Prima la telefonata del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al papà del ragazzo...

Un bimbo di 9 anni è stato azzannato da un pitbull: ferito ma salvo

Il cane era al guinzaglio ma privo della museruola A Scafati (Salerno) un bimbo di 9 anni è stato azzannato da un pitbull, riportando gravi...

Stretta contro la movida, il Consiglio comunale decide di non decidere: si ritorna in commissione

Troppi i punti critici della delibera Troppe le divisioni nel centrosinistra e, come anticipato da «ilSud24», la delibera sulla movida a Napoli ritorna in commissione....