Il turismo innovativo? In Calabria è a costo zero e punta sull’identità

di Francesca Agostino

Tendenze inverse e politiche di sviluppo territoriale fondate su presupposti diametralmente opposti, si fanno strada, parallelamente, in Calabria. E’ questa la dicotomica dinamica, che emerge in tutta la sua evidenza proprio in queste settimane di fine estate, mentre impazzano sul web e sulla stampa entusiasmo e sensazionalismo per la recente inaugurazione, a Reggio Calabria, della pregevole, quanto costosa, installazione dell’artista lombardo Edoardo Tresoldi (il cui costo, secondo quanto riportato dalla stampa, ammonterebbe ad «appena» 939.400 euro stanziati dalla Città Metropolitana a valere su fondi europei).

Contemporaneamente assume una conformazione sempre più definita – e sempre in Calabria – un metodo di sviluppo innovativo basato su una filosofia diametralmente opposta: «il massimo risultato con il minimo investimento». Due diverse visioni del concetto di «buone pratiche» di sviluppo e di modelli di incentivazione dell’attrattività del territorio: uno (per quanto indubbiamente notevole) basato sull’installazione, o, verrebbe da dire, «calatura d’emblée» di elementi esogeni ed opere di artisti «di tendenza», del momento, o dell’istante (la Storia dirà quanto tali elementi saranno capaci di resistere al deterioramento e, soprattutto, integrarsi solidalmente con il paesaggio e fondersi con l’identità del luogo ospitante), che per quanto pregevoli, impressionanti o d’impatto, non sembrano però capaci di esaltare, ma semmai di aggiungere, occupare, presidiare, e più che dialogare con il paesaggio appaiono atte a interromperne la continuità, spezzare, interferire.

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E poi c’è un altro modo di lavorare sull’attrattività del territorio, basato sulla valorizzazione dell’esistente, sulla ricerca dell’origine, sul rispetto dell’identità senza stravolgimenti di sorta. E con vantaggi non di poco conto: la scarsa o inesistente onerosità, e la capacità di creare valore a partire dal valore stesso. Dopo anni di efficace sperimentazione in campo turistico-culturale, oggi l’innovazione nel comparto turistico corrisponde ad un preciso metodo di sviluppo, un sistema virtuoso e sostenibile di innovazione e potenziamento turistico, sviluppato in diverse progettualità in Calabria ma applicabile universalmente.

E’ così, che trasformare un luogo anonimo e sconosciuto in attrazione turistica per migliaia di visitatori non è un gioco di prestigio, ma una precisa metodologia di sviluppo economico, nonché, anzitutto, un’opportunità per la rivitalizzazione di tessuti economici e il potenziamento dell’offerta turistica nel Mezzogiorno, ma non soltanto.

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Due sono i presupposti sui quali si fonda questo nuovo modo di innovare: anzitutto, la coscienza dell’unicità e universalità del grandissimo patrimonio storico, culturale, paesaggistico e della profonda e autentica identità di luoghi, popoli e comunità del territorio nazionale specie nel mezzogiorno d’Italia; un patrimonio vastissimo e ancora ampliamente sottoutilizzato in termini di visibilità ad esso conferito, condivisione e realizzazione di adeguate campagne informative, nonché opportune modalità di valorizzazione di siti e luoghi dal fortissimo potenziale attrattivo; secondariamente, la convinzione che la partita dell’innovazione e della valorizzazione del territorio possa giocarsi competitivamente non solo (o comunque prioritariamente) su costosissimi interventi o massicci ricorsi a finanziamenti per opere straordinarie e progettualità complesse, ma su semplicissime operazioni di recupero urbanistico e comunicazione istituzionale, dai costi irrisori o comunque limitati.

Alcuni esempi pratici

Il Passetto del Re

Il Passetto del Re – Vicolo più stretto d’Italia (cm 40) – E’ nel solco di questa filosofia che un ristretto vicolo in un antico borgo italico a San Giorgio Morgeto (soggetto, come gran parte di tali realtà territoriali, alle dinamiche generali dello spopolamento e della drastica e progressiva riduzione della popolazione residente), noto sino a pochi anni fa solo a pochi abitanti del posto, è divenuto «Il Passetto del Re», o Vicolo più stretto d’Italia, oggi sito di interesse nazionale e meta di migliaia di turisti, grazie ad una semplice ma accurata ricerca e comparazione interterritoriale, la raccolta di commenti e racconti popolari, una adeguata riedizione e rielaborazione di dati e informazioni ed un minimo di comunicazione istituzionale, con la piena e positiva collaborazione delle istituzioni territoriali. Costo dell’operazione? Qualche centinaio di euro, il necessario per la realizzazione e apposizione di una targhetta.

La gradinata beffarda

La gradinata beffarda – (Gli scalini di Morgana) – Sempre a San Giorgio Morgeto, un’antica e peculiarissima scalinata dalla conformazione asimmetrica (nata con ogni probabilità dal puro e semplice buon senso di un artigiano e dall’esigenza pratica di ottimizzare gli spazi ed agevolare accessibilità e transito pedonale per gli abitanti di un rione), associandovi una leggenda cavalleresca estrapolata da elementi mitologici insiti nella tradizione locale, è divenuta «La Gradinata Beffarda», anche denominata «Gli scalini di Morgana»: intuizione di successo che ha consentito di realizzare, in appena tre giorni dalla circolazione della notizia sul web, performance straordinarie: guardando ai dati Facebook forniti dalla pagina «Calabria Meravigliosa», da anni attiva nella promozione del territorio, registriamo 8.774 reazioni (tra commenti e condivisioni), 282.518 persone raggiunte, oltre 6.000 like e 1.386 condivisioni e, come testimoniano gli abitanti del posto, prime code di turisti incuriositi.

Tramonto su Stromboli

Il Tramonto su Stromboli Patrimonio dell’Umanità – E’ sempre in Calabria che la privilegiata visuale su un tramonto (unico al mondo) è candidato a divenire «Patrimonio dell’Umanità»: il tramonto sul cratere del vulcano Stromboli, spettacolo unico al mondo, iniziativa nata da una semplice intuizione e dall’iniziativa del Comitato Network Mediterraneo, che oggi raccoglie le adesioni formali di ben 14 comuni che hanno visibilità sul fenomeno, nonché del Consiglio Regionale della Calabria, per una candidatura che è ufficialmente in fase di vaglio presso i competenti uffici ministeriali. Ma molte altre sono le proposte in cantiere o in itinere.

La vallata di Spartaco

La vallata di Spartaco – Autorevole storiografia (Appiano, Plutarco), ci dice nell’amplia vallata antistante l’antica Petelia, oggi Strongoli (Crotone) perì, combattendo, il leggendario Spartaco: quale migliore opportunità per intercettare il flusso di appassionati turisti che già oggi, anche e forse in relazione alla rinnovata passione per questo straordinario personaggio, corroborata anche da cinematografia e televisione (dal celebre «Spartacus» di Stanley Kubrick sino, più recentemente, al successo globale della serie TV dedicata al guerriero), partono da oltreoceano per ripercorrere nel bel Paese tappe e itinerari della più celebre rivolta della Storia?

Il metodo è tanto semplice quanto, potenzialmente, dirompente e rivoluzionario, comunque molto distante da dispendiose azioni di progettazione e valorizzazione territoriale come le abbiamo conosciute sino ad ora, fondate su ingenti finanziamenti pubblici o privati, con annesse lungaggini amministrative e proliferazione burocratica, o ancora, dalla «logica delle sagre»: senza voler sconfessare la tradizione, è però doveroso allungare lo sguardo in avanti e guardare ai nuovi orizzonti di sviluppo economico virtuoso, sostenibile ma innovativo.

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