Napoli, Giorgia Meloni: «De Luca si dedichi al cabaret. La Campania con Caldoro per cambiare rotta»

Giorgia Meloni a Napoli, questa mattina, per inaugurare la nuova sede della federazione provinciale di Fratelli d’Italia e per supportare la candidatura di Stefano Caldoro a presidente della Giunta Regionale della Campania. Tantissime persone hanno affollato la piazzetta antistante Calata San Marco, dalle 10 circa nonostante l’arrivo fosse stato preventivato per le 11.15, per esprimere il proprio sostegno alla leader di Fratelli d’Italia ed a Stefano Caldoro che,  dopo il taglio del nastro, si sono intrattenuti qualche minuto con i giornalisti per fare il punto della situazione.

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Non poteva mancare, al centro del dibattito, una stoccata al governatore De Luca che nei giorni scorsi ha pronunciato parole shock. «Penso che De Luca si debba vergognare profondamente – ha affermato la Meloni -, perché mentre nelle Regioni settentrionali c’erano operatori sanitari alle prese con morti, malati e contagiati, che hanno salvato la vita a tantissime persone,  lui se ne stava su Facebook a farci sapere  che sarebbe andato col lanciafiamme alle feste di compleanno, facendo finta di non vedere che c’erano gli immigrati clandestini e gli spacciatori che bivaccavano mentre gli italiani stavano chiusi dentro casa. E’ una carta di identità chiara dell’uomo».

Per quanto riguarda la gestione di De Luca, Meloni ha spiegato: «che questa regione ha bisogno di fatti. La differenza tra De Luca e Caldoro è che il primo è un parolaio e Caldoro è un operaio». «Fratelli d’Italia – aggiunge – sta lavorando perché possa concentrarsi esclusivamente su questa sua attività da mondo dello spettacolo, perché come amministratore è pessimo». Per quanto riguarda le liste pulite in Campania «mi pare che ci sia qualche problemuccio nel centrosinistra, dove stanno facendo le liste con la rete a strascico» sottolinea.

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«Noi ci siamo dati delle regole, ognuno deve rispondere per sé. In Fratelli d’Italia abbiamo delle regole stringenti da statuto e passiamo al vaglio della commissione preposta situazioni particolari o curiose che si dovessero presentare». 

Riferendosi, poi, ad una delle querelle, più attuali in questo momento: i rifiuti, ha chiarito che Fratelli d’Italia  è contraria a costruire nuove discariche in Campania. «Noi – ha detto, infatti  – abbiamo sempre creduto nella sfida ‘rifiuti zero’. Dobbiamo investire sulla serietà dei cittadini che in questa emergenza Covid ci hanno dimostrato di essere più seri di quanto noi spesso immaginiamo. Se spieghiamo ai cittadini che i rifiuti differenziati possono diventare una filiera produttiva, possiamo fare la differenza».

«Potremmo legare la tassazione a quanto si differenzia – propone la Meloni -, da qualche parte si fa e si può fare anche qui. Se riuscissimo a chiudere il ciclo dei rifiuti trasformando la spazzatura in un prodotto da vendere, anche qui di ricchezza ne arriverebbe tanta. Ci sono nazioni che paghiamo per prendere i nostri rifiuti, che guadagnano due volte: quando noi paghiamo per consegnargli i rifiuti e quando loro rivendono l’energia che ne ricavano. Possibile che l’Italia su questo non possa fare passi avanti?»

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Nel primo pomeriggio, poi, Meloni ha partecipato a un flash mob organizzato per supportare partite iva, commercianti, artigiani e professionisti contro il Governo che non li ha sostenuti. «Fratelli d’Italia oggi in piazza a Napoli – ha detto l’esponente di FdI – per dare voce ancora una volta agli artigiani, ai commercianti, ai professionisti, alle partite Iva, ai tanti, troppi italiani dimenticati dalle politiche di un governo troppo preoccupato a spartirsi le poltrone nei consigli d’amministrazione delle partecipate e le consulenze nei ministeri, per rendersi conto che in Italia si rischiano milioni di nuovi disoccupati».

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«Persone che fino a ieri lavoravano con le loro energie – ha sottolineato – ma che hanno dovuto chiudere per decreto presidenziale e che poi si è sentita dire  cavatevela da soli. Noi siamo qui con la forza di chi ha fatto tante proposte in queste settimane, questi mesi a sostegno proprio di tali categorie: dall’unificazione degli anni fiscali 2019/2020, il contributo diretto con la possibilità di trattenere il 50% dell’iva delle fatture emesse, l’esclusione per gli artigiani e i commercianti dall’obbligo di versare ogni anno 3600 euro all’Inps indipendentemente da quello che si fattura. Tante proposte ma tutte bocciate». «Però crediamo che bisogna e si possa fare molto di più per queste categorie» ha affermato.

«Quello che fa il Governo – continua – invece è dire a un ristoratore, ai tanti ristoranti che oggi hanno un’enorme difficoltà a sopravvivere, come ha fatto il viceministro Castelli, “beh cambiate mestiere se non siete più in grado di mettere clienti seduti ai tavoli”».

«Bisognerebbe rispondere al viceministro – spiega – che anche loro dovrebbero cambiare mestiere, visto che non li vuole più nessuno ma non ci liberano dalla loro presenza. Misiani che dice che le partite iva non stanno peggio degli altri e che quindi si chiede  “perché si dovrebbero mai rinviare le tasse”».  «Perché rinviare le tasse su di una fatturazione che non hai potuto fare e non perché tu non eri capace di lavorare ma perché lo Stato ti ha imposto di chiudere è giusto e doveroso» ha detto la leader di Fdi.

Senza dimenticare le prossime elezioni regionali in Campania, «Noi di Fratelli d’Italia» dice la Meloni «sosteniamo il nostro candidato Stefano Caldoro perché anche la Regione Campania aldilà dei proclami e delle chiacchiere di De Luca con il lanciafiamme non ha fatto nulla per queste attività e queste persone. Tante promesse, ma nessuno ha dato una mano a queste realtà che tengono in piedi il tessuto produttivo italiano e quello campano. Noi pensiamo che si possa e si debba davvero cambiare rotta. Un’occasione è sicuramente il prossimo 20 di settembre».

«Continueremo a tentare di collaborare e di fare le nostre proposte per aiutare questi milioni di lavoratori onesti. Artigiani, commercianti, partite iva, professionisti, piccole e medie imprese. Italiani che non vogliono sussidi e non chiedono il reddito di cittadinanza non chiedono di essere pagati e mantenuti dalla politica per poi in cambio votare colui che la politica gli impone di votare. Noi siamo stati, siamo e saremo, vicini a quegli italiani che invece ogni giorno si rimboccano le maniche e costruiscono da soli il loro futuro ma chiedono che politica sia giusta e concreta» ha concluso.

 

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