De Luca: «Milano non si ferma, poi si son fermati a contare i morti». Tutti contro il governatore. Bussolotti (Pd): «Non ha rispetto per il dramma»

«Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubbliche, si diceva ‘Milano non si ferma’, ‘Bergamo non si ferma’, ‘Brescia non si ferma’, poi si sono fermati a contare migliaia di morti, migliaia non centinaia». Parole scioccanti pronunciate dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la sua visita di ieri all’ospedale di Sapri (Salerno). Parole che per molti sono sembrate di cattivo gusto e irrispettose nei riguardi delle tante vittime del Coronavirus. Non è la prima volta che il presidente della Regione utilizza un linguaggio forte, ma questa volta sembra proprio aver esagerato, un atteggiamento aggressivo ancor più accentuato dalla campagna elettorale.

Caldoro: «De Luca è un bullo prigioniero della sua caricatura»

Stefano Caldoro
Stefano Caldoro

Contro di lui si sono schierati diversi esponenti politici. «De Luca non rappresenta i cittadini della Campania. E solo un bullo prigioniero della sua caricatura». Commenta Stefano Caldoro, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. «Seguendo la sua logica sinistra, se i morti a Milano e Bergamo sono una ‘colpa’ degli amministratori locali, in Campania sono imputabili a De Luca? Diciamo basta a questa follia. Le vittime del Covid e le loro famiglie meritano rispetto», conclude Caldoro.

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«Parole disgustose da parte del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, senza alcun rispetto per i cittadini, i medici e le vittime da Coronavirus di Milano, Bergamo e Brescia. De Luca, vergognati e chiedi scusa». Scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Luigi De Magistris: «Parole vergognose e inqualificabili»

Ma se le parole di Caldoro e Meloni potrebbero essere giustificate con la prossima sfida elettorale, a ribadire il concetto è il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris che le definisce  «parole vergognose che non rappresentano il sentimento del popolo campano e quello meridionale, che è fatto di grande cuore e umanità». «Inqualificabili – afferma De Magistris – per il contenuto e per come sono state dette, poi altra cosa è avere le proprie opinioni e le azioni di come ci si è mossi durante la pandemia. Noi, ad esempio, a Napoli abbiamo chiuso scuole, cantieri e abbiamo fatto le sanificazioni prima che lo decidessero il presidente Conte o De Luca, mentre in altre parti hanno fatto scelte diverse».

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de Magistris Governance poll 2020
Luigi De Magistris

«Il linguaggio di De Luca è divisivo – spiega-, con quel linguaggio non si riparte, non si unisce l’Italia e non si rappresenta la voglia di riscatto del popolo meridionale. De luca è lo stesso che ha lasciato intendere che il popolo campano è rimasto in casa perché lui ha impugnato il lanciafiamme, pensate che concezione ha della dignità del popolo. Il popolo campano è rimasto in casa perché responsabile; ha capito il pericolo, ha fiutato quello che accadeva in Lombardia».

«E’ rimasto in casa forse anche perché conosce le condizioni di come è stata ridotta la sanità pubblica in questi anni dalla Regione. Adesso è arrivato davvero il momento di unire il paese con un linguaggio di fratellanza e solidarietà e non con questo frasario che serve solo per una campagna elettorale che però non serve né alla Campania, né al Paese» conclude de Magistris.

Bussolati: «Non ha rispetto per il dramma»

De Magistris si sa. Ha dell’acredine nei confronti del governatore. Ma le critiche non si provengono solo dai ‘nemici’. Molto duro anche Pietro Bussolati, consigliere lombardo del Partito democratico a cui è iscritto anche De Luca. «De Luca insiste con un atteggiamento inaccettabile verso Milano, Bergamo e la Lombardia» afferma.

«Non ha rispetto per il dramma vissuto dalla nostra comunità – sottolinea il consigliere Pd – e anzi lo usa per rafforzare il proprio percorso elettorale. Dovrebbe approfondire ciò che è successo e le sue cause proprio per evitare che possa capitare nella Regione che ha il merito di amministrare. Credo sarebbe utile riprendere il filo di una stretta sinergia tra Milano e Napoli, tra la Lombardia e la Campania, terre diverse ma ricche di imprenditorialità e che esprimono bisogni simili» conclude Bussolati.

Fontana: «Quando si è in campagna elettorale si esagera»

Fontana Coronavirus
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana

A gettare acqua sul fuoco è il governatore della Lombardia Attilio Fontana. «Mi dispiace questo livore nei confronti della Regione Lombardia».  «Quando si è in campagna elettorale si esagera sempre, si dicono delle cose che sarebbe meglio non dire» chiosa il presidente della Regione Lombardia.

De Luca minimizza: «Ho detto una cosa banale, speculazione vergognosa»

Prova a salvarsi in calcio d’angolo De Luca. «Mi è capitato di dire a Sapri una cosa banale – ha osservato il governatore -, che in alcune realtà d’Italia sono stati presi dei provvedimenti con qualche ritardo. Sono riusciti a fare una speculazione vergognosa, indegna, sciacallesca sulla base di una banalissima osservazione oggettiva». Osservazione oggettiva però che certamente poteva essere fatta in altri termini.

«Si devono vergognare – afferma ancora – quelli che fanno sciacallaggio sul nulla, senza neanche leggere o ascoltare le cose dette. E’ doppiamente vergognoso quello che è stato fatto perché se c’è una regione che ha espresso sempre posizioni di rispetto e solidarietà nei confronti delle regioni più colpite è la Campania, se c’è una regione che ha messo a disposizione di Milano e della Lombardia 20 posti letto di terapia intensiva è la Campania. Sfido a trovare un momento nel quale non si sia espressa da parte nostra solidarietà. Sono veramente degli sciacalli quelli che hanno messo in piedi sul nulla un tentativo di speculazione».

Una difesa, però, in cui sembra di udire il rumore delle unghie sugli specchi. Non è la prima volta, come detto già, che utilizza toni quantomeno ‘accesi’ per attaccare gli avversari e tentare di metterli in ridicolo. Ma non solo gli avversari, ne sa qualcosa Nicola Zingaretti, segretario del partito di De Luca. «Un segretario di partito che è anche un mio amico – affermò poco meno di una settimana fa – è andato a fare un brindisi, ma siccome Dio c’è, ha beccato il Covid». Frasi provocatorie che il segretario Dem ha preferito far cadere nel vuoto.

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