Fase 3. Vitalone e Graziano: «Occorre sinergia tra magistratura, professionisti e banche per aiutare le imprese ad uscire dalla crisi»

Lo hanno detto i giudici del tribunale di Roma e Napoli al forum promosso dal chief restructuring Di Pietro

«Siamo alle soglie di un momento epocale. Lo scorso 30 giugno è scaduto il termine per la procedibilità dei ricorsi di fallimento. Adesso aspettiamo di vedere cosa accade. Il Tribunale si è preparato a questo evento in modo scrupoloso per dare il giusto impulso alla copiosa produzione normativa di questi ultimi mesi. Da una prima analisi delle criticità delle aziende i numeri sembrano essere alti. Dobbiamo valorizzare le norme che il legislatore ci ha dato attraverso una stretta sinergia con i professionisti per offrire il nostro contributo alla ripartenza dell’Italia. Da soli non si va da nessuna parte».  Questo l’appello lanciato dal magistrato Nicola Graziano, intervenuto nell’ambito del convegno ‘Come salvarsi dall’insolvenza. Il potere della crisi’ organizzato presso la sala convegni del Circolo Nautico Posillipo di Napoli dal chief restructuring Ciro Di Pietro.

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«Il covid-19, come tutte le crisi va affrontato con l’aiuto del sistema bancario – ha sostenuto Di Pietro -, le imprese che falliranno, in economia sono indicate come società ‘zombie’, e per avere certezza è consigliabile condurle al fallimento velocemente e programmare una nuova ripartenza».

Secondo Vincenzo Vitalone, giudice delegato del Tribunale di Roma «l’insolvenza è una condizione che travolge tantissime imprese e rischia di trascinare ancora più a fondo interi settori imprenditoriali che già prima della crisi erano in sofferenza. Il ruolo della magistratura è fondamentale per capire la realtà del momento e se ci sono strumenti per anticipare l’insolvenza. Occorre l’adozione di strumenti nuovi e coraggiosi che consentano a magistrati e professionisti di fare la loro parte nella fase 3».

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Una crisi economica durissima come ha sottolineato l’economista Massimo Lo Cicero: «Salvarsi da insolvenza è possibile se aiutiamo aziende e famiglie abbiamo di fronte 5 anni per lavorare duramente e recuperare il terreno perso rispetto ai competitor europei. Basti pensare che la Germania già nel prossimo biennio avrà ripreso a correre. Noi abbiamo perso troppo tempo e ora non possiamo più accumulare ulteriori ritardi». 

Sul ruolo dei professionisti si è soffermato l’avvocato Marco Greggio: «Grazie alla competenza tecnica il professionista in questa delicatissima fase fa da cinghia di trasmissione tra il legislatore e cittadini e imprenditori. Siamo coloro che aiutano a interpretare gli strumenti di applicazione della produzione normativa del legislatore. Stiamo cercando di salvare la nostra imprenditoria. Potrei dire che la nostra, in questa fase, non solo è una professione, ma anche una missione».

Anche le banche sono chiamate a fare la loro parte come sottolineato da Francesco Chianese, chief lending officer della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco: «Il ruolo degli istituti di credito è cruciale. A seguito dei provvedimenti normativi, lo Stato ha chiesto un intervento importante agli istituti di credito a sostegno di famiglie e imprese. Le banche hanno un forte interesse a intervenire per evitare l’impoverimento del tessuto sociale e economico che si ripercuoterebbe su loro stesse».

I pericoli della crisi economica sono stati evidenziati da Domenico Posca, presidente dell’Unione italiana commercialisti ed esperto del settore: «Uscire dall’insolvenza è complicato, specie in questo periodo. In particolare stiamo attenti alle infiltrazioni criminali nelle aziende in difficoltà che chiedono prestiti e non li ottengono dal sistema bancario e trovano sponda da organizzazioni criminali. Noi cerchiamo di aiutare le aziende a evitare questi pericoli»

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