Il Centrodestra unito in piazza del Popolo prova la spallata al governo Conte

di Redazione

Nella piazza simbolo del centrodestra e del sovranismo nazionale migliaia di sedie sono state posizionate ai piedi del palco privo di simboli di partito. E’ il giorno della grande manifestazione. Certo non è stata la piazza ridondante di folla come quella cui ci ha abituato il centrodestra nelle grandi occasione, con ingressi contingentati per l’emergenza coronavirus, ma piena di calore.

Sul podio allestito campeggia il motto della giornata: ‘Insieme per l’Italia del lavoro’. Alla quale il centrodestra, nella sua interezza e con la collaborazione di Maria Giovanna Maglie, si è presentato con un unico obiettivo: attaccare il governo, per scoprire le carte di un premier inadeguato e di un esecutivo tanto attendista da promettere certo e mancare sicuro, quanto mai altri prima!

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Da Renato Zero a Fausto Leali passando per Fabrizio De André, questa la colonna sonora che risuona nella piazza. Sul lato destro del palco tre gazebo dei tre partiti in piazza, lega, FdI e Fi. Tra le persone vicine ai banchetti tanti militanti che si salutano, senza assembramenti. Alcuni sono senza mascherine. Primo a intervenire il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, poi la leader di Fdi Giorgia Meloni e quindi la chiusura con il leader della Lega Matteo Salvini.

Tajani: «Siamo alternativi, ci battiamo per la libertà»

Antonio Tajani«Noi siamo uniti e sappiamo fare sintesi, vogliamo vincere per dare una spallata a questo governo» afferma Tajani. «Siamo alternativi a loro perché ci battiamo sempre per la libertà».

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«Abbiamo forze di polizia che guadagnano poco più del reddito di cittadinanza. Senza lavoro non c’è né dignità né libertà che non si realizzano come il reddito di cittadinanza» – e quello del leader azzurro, con un parallelo: «Quella contro Silvio Berlusconi – dice – è una ignobile sentenza decisa con ordini impartiti dall’alto. E con Salvini vogliono fare come con la sentenza Berlusconi». «Libertà degli italiani, libertà del nostro Paese», la conclusione dell’intervento, con Tajani che incita i partecipanti a gridare ‘Libertà, Libertà!’. Un coro lo segue agitando le bandiere italiane.

Meloni: «Le mascherine non diventeranno un bavaglio! Libereremo l’Italia da un governo d’incapaci»

Giorgia Meloni«Non permetteremo che le mascherine diventino un bavaglio». Dal palco allestito dal Centrodestra prende la parola Giorgia Meloni. «Noi non abbiamo paura! Hanno provato a comprarci ma non siamo in vendita e non ci siederemo per attingere alla mangiatoia».

«Con i nomi dei decreti ci si gioca al Trivial Pursuit ma se andate a guardare dentro non hanno nulla…dl rilancio ma quale rilancio!». «Abbiamo chiesto a Conte un incontro e un documento, ma mi è arrivata una tavola sinottica, non vado a prendere il tè con i pasticcini temo che quel documento non esista», ha continuato Meloni, aggiungendo: «Il governo ha pensato che il covid fosse un modo per rafforzare il potere».

«Alle regionali – spiega la Meloni – siamo in campo per vincere, ma noi vogliamo votare anche per le elezioni politiche, sappiamo che l’Italia ha un bisogno disperato di liberarsi di questo governo. Noi vinceremo le elezioni Regionali ma non ci basta e se questi signori rimarranno attaccati alla poltrona, quando scenderemo in piazza a ottobre, saremo due milioni. Non saremo più una piazza contingentata. Tenetevi pronti. Toccherà a noi dare all’Italia un governo solido. Libereremo l’Italia dalla zavorra di questi incapaci. Alle elite il sudore fa schifo a noi no, suda chi lavora. Siamo in piazza con i cittadini per manifestare».

«L’unica attività che si rimette in moto con il Dl rilancio economico è quella degli scafisti. Ma non con noi, con noi si rispettano i confini e si fa il blocco navale. Se i cittadini vogliono fermare l’invasione, l’invasione si deve fermare, anche contro quella magistratura che non fa il bene della democrazia», dice.

E per quanto riguarda la legge sull’omofobia allo studio, per Meloni si tratta di «una deriva liberticida che non risparmia nessuno. Metteranno in galera chi è contro l’utero in affitto. Questa furia iconoclasta che non risparmia nessuno, tutti razzisti… ma l’unico razzismo è l’ignoranza che alberga nelle loro menti». Grande ovazione per la leader di FdI al termine del suo intervento. Applausi e bandiere al vento che hanno colorato piazza del Popolo.

Salvini: basta con i no della Cgil. Urgente la riforma della Giustizia

Matteo Salvini«Auguri per il 4 luglio, la festa dell’indipendenza, ‘All lives matter’. Tutte le vite contano, bianchi e neri e se a Palazzo Chigi c’è qualcuno che preferisce i regimi in questa piazza scegliamo la libertà. Sull’infame regime comunista cinese solo silenzio…» esordisce il leader del Carroccio Matteo Salvini.

«Non voglio nuovi schiavi, basta con i no della Cgil – continua Salvini – e faccio gli auguri al nuovo segretario della Uil che si insedia oggi. L’Italia costruiamola sui sì e non sui no. Faremo un paese pieno di gru», assicura. «Nella scuola – continua il leghista – mancano libertà e mezzi come diceva don Sturzo, ma in Italia manca anche un ministro dell’Istruzione. L’Italia non ha un ministro della Scuola, la Azzolina non è in grado di fare il ministro. Dateci una mano a liberare la scuola italiana dalla Azzolina».

Salvini rivolge poi un «saluto a Berlusconi che in maniera infame è stato umiliato ed eliminato da dove gli italiani lo avevano messo. Io in tribunale a Catania il 3 ottobre ci andrò a testa alta», ha spiegato, parlando del caso del leader azzurro e del suo processo per il caso Gregoretti.

Il leghista ha poi chiesto «la riforma della giustizia, urgente da fare nel paese». E dal palco arriva quindi un nuovo attacco alla giunta 5S che guida la Capitale e alla Regione Lazio, guidata dal Pd di Zingaretti: «Liberiamo Roma, restituiamo un sindaco a Roma e un presidente di regione» all’altezza. «La Capitale non può essere ricordata per i rom, per i topi, per gli autobus bruciati, e le buche per strada».

«Ognuna di queste bandiere al vento deve essere un bambino che torna a nascere sorridere e sperare, un Paese che non fa figli non ha futuro», continua Salvini, che pone l’accento sul tema della denatalità italiana. «Ci hanno dato dei matti, dicendo che andavamo in piazza il 4 luglio, penso che riproveranno a dividerci, chiuderci in casa, trasformarci in numeri», conclude l’intervento Salvini, aggiungendo: «Ma noi siamo una grande comunità che per rispetto dei 30mila morti deve ricostruire meglio di prima».

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