Torre Annunziata, intervista a Claudio Bergamasco: «Tanti i nodi da sciogliere tra strisce blu, PUC e porto»

Il presidente de La Paranza delle Idee: «Sull’adesione all’Autorità Portuale serve una riflessione»

Disciplina e affidamento del servizio di sosta a pagamento, redazione del Piano Urbanistico Comunale, cofinanziamento del progetto di ampliamento del porto, adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale: sono tra le questioni più delicate che la Commissione Straordinaria che sta amministrando il Comune di Torre Annunziata dopo il suo scioglimento per infiltrazione camorristica è chiamata a gestire e a portare a conclusione, nel solco del lavoro avviato dalla Giunta Ascione ma che poi, proprio a causa della traumatica caduta di quest’ultima e di quanto ciò ha comportato, ha subito una brusca battuta d’arresto, con tutte queste situazioni che sono rimaste in fase di stallo per diverso tempo, salvo alcuni recenti sviluppi legati all’azione dei commissari.

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È di questi temi che abbiamo voluto discutere con Claudio Bergamasco, presidente dell’Associazione politico culturale oplontina La paranza delle idee, la quale, sin dall’epoca Ascione, è intervenuta spesso nel merito di tali vicende, rappresentando istanze ben precise.

Questione parcheggi

Bergamasco, partiamo dalla questione strisce blu, su cui l’Associazione è stata assai presente: per il loro ripristino, previo affidamento del servizio a privati, pare che ci vorrà ancora del tempo…

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«Per noi lo stop del servizio di sosta a pagamento, a fronte di un ben misero beneficio per gli utenti, alla lunga ha portato soprattutto a una maggiore difficoltà nel trovare parcheggio e a casse comunali ancora più vuote; perciò, prima si riparte e meglio è. Dopodiché, ricordando che la legge impone che le scelte relative al numero degli stalli di sosta, a pagamento e gratuita, previsti e alla loro disposizione sul territorio comunale debbano essere tecnicamente motivate e cioè frutto di uno studio che tenga opportunamente conto del fabbisogno di sosta libera delle zone a maggiore densità abitativa, l’auspicio è che le cose, più che in fretta, vengano fatte per bene. D’altra parte, prima degli atti relativi alla gara d’appalto dovrà arrivare la nuova disciplina delle strisce blu».

Rispetto alla quale che aspettative avete?

«Innanzitutto, appunto, non vorremmo assistere a un nuovo tentativo di porre in essere soltanto un indiscriminato aumento dei posti a pagamento e delle relative tariffe orarie, dopo quello dell’Amministrazione Ascione, che voleva passare dai circa 1.000 attuali a 1.230 stalli soggetti a tariffazione, con quest’ultima che sarebbe stata quasi ovunque raddoppiata se non addirittura triplicata».

«Poi, specie se si dovesse optare per una tariffa base alta, ci aspettiamo che siano previsti degli abbonamenti per l’utenza residente o domiciliata nonché per altri tipi di utenza, come commercianti, lavoratori e studenti pendolari, a prezzi diversificati ma comunque agevolati; nei Comuni oggettivamente comparabili con Torre Annunziata gli abbonamenti per i residenti generalmente oscillano tra i 150 e i 200 euro all’anno».

«Tutto ciò, naturalmente, al di là delle opportune tutele da garantire ai disabili e a chi è in gravidanza o con bambini molto piccoli. Ancora, per noi i giorni festivi dovrebbero avere una disciplina differente da quella dei feriali. Infine, auspichiamo che si guardi pure al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Napoli».

Il puc e la riqualificazione della Città

Veniamo al Piano Urbanistico Comunale, altro tema su cui vi siete spesi tanto: di recente c’è stata una nuova consultazione dei portatori di interesse sul Preliminare di Piano…

«A prescindere dalla modalità individuata, l’aver ridato a cittadini e associazioni l’opportunità di esprimersi sul PUC è un fatto positivo, specie se si tiene conto che quest’attività di ascolto non era per nulla dovuta, in quanto già compiuta dalla precedente Amministrazione. Dunque, bene i commissari. Ma se l’ambizione era quella di determinare un maggiore coinvolgimento degli interessati rispetto al passato allora, oltre a mettere a disposizione una casella di posta elettronica certificata, si sarebbe dovuto fare anche altro: servivano un’adeguata campagna informativa sul PUC e degli incontri con la cittadinanza».

«Poi, è vero che il Preliminare può essere ancora modificato ma, una volta decisa la riapertura della consultazione sullo stesso, sarebbe stato il caso di integrarlo prima con le parti di cui manca. Si pensi che esso non contempla nemmeno il fondamentale progetto di ampliamento del porto, attorno al quale ruota l’intera strategia di riqualificazione della Città: così diventa difficile anche per gli addetti ai lavori offrire un contributo costruttivo!»

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Porto tra pubblico e privato

A proposito del progetto di ampliamento del porto, su ciò, invece, la Commissione Straordinaria che sta guidando il Comune sta viaggiando spedita nel tentativo di mettere in salvo il finanziamento da 43 milioni di euro ottenuto dalla Giunta Ascione e da spendere entro il 2025…

«E fa bene, perché, come avevamo a suo tempo segnalato replicando ai toni trionfalistici della passata Amministrazione, non c’è ancora nessuna risorsa definitivamente acquisita: è necessario trovare circa 15 milioni di euro affinché possano arrivare dal MIMS i restanti 28. Il Comune questi soldi non li ha e, pertanto, sta ricercando con un apposito avviso un partner privato da coinvolgere in un project financing».

«La speranza è che la ricerca vada a buon fine ma, nel caso, un aspetto va chiarito sin da subito: visto che toccherà al privato predisporre il progetto definitivo e tenuto conto che gli interessi pubblici e quelli privati non necessariamente coincidono, i commissari devono farsi garanti di una soluzione bilanciata. E a maggior ragione servirebbe un dibattito più approfondito sul PUC, così da far emergere con chiarezza, attraverso il coinvolgimento del territorio, quello che è l’interesse pubblico sul futuro del porto».

L’adesione all’Autorità Portuale

Altra questione che riguarda lo scalo marittimo torrese è la sua adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Dell’esito della richiesta a suo tempo formulata dall’Amministrazione Ascione e ripresa dalla stessa Commissione non si è saputo più nulla…

«Su questo aspetto, invece, crediamo che sia addirittura opportuno rallentare, per meglio riflettere. L’adesione all’Autorità Portuale non è condizione necessaria per concretizzare il finanziamento da 43 milioni di euro, essendo Torre Annunziata entrata in graduatoria prima che venisse avanzata tale richiesta di adesione e, anzi, probabilmente proprio perché a quel bando vi ha partecipato individualmente».

«L’AdSP del Mar Tirreno Centrale, infatti, per lo stesso bando ministeriale ha dovuto operare una scelta sul porto da privilegiare rispetto all’unica proposta progettuale che avrebbe potuto presentare: come spesso è accaduto, è stato preferito uno dei due scali maggiori, Napoli in questo caso, l’altro è Salerno, a quello minore, cioè Castellammare di Stabia. Se il nostro porto fosse già stato nell’AdSP la possibilità di concorrere a un finanziamento del genere l’avrebbe avuta lo stesso? Perché nella città stabiese, alla notizia del possibile ingresso di Torre Annunziata nell’Autorità, c’è chi ha predetto una guerra tra poveri? Quale strategia prevede l’AdSP per il rilancio dello scalo oplontino? Sono tutti interrogativi che meritano risposte approfondite».

Quindi l’adesione all’AdSP non vi convince?

«Nessuna chiusura pregiudiziale. Più che altro non ci convince il modo con il quale si è arrivati a formulare tale richiesta. È vero che sul porto urge fare qualcosa, riconnetterlo al tessuto urbano ed economico cittadino, evitare che sia un corpo estraneo, così come è percepito ora. Ed è vero pure che dell’ingresso nell’Autorità Portuale se n’è parlato diverse volte, negli anni; però è anche vero che la richiesta di adesione è stata alla fine decisa al termine di un dibattito frettoloso e, per noi, assolutamente inadeguato da un’Amministrazione completamente allo sbando e, perciò, alla disperata ricerca di un risultato in quel momento soprattutto simbolico».

«In più si pone un’altra questione: è politicamente opportuno che la governance futura del nostro porto venga determinata dalla scelta operata da un’Amministrazione poi sciolta per infiltrazione camorristica? Ci chiediamo se non sia il caso di soprassedere, lasciando questo tema ai partiti e a chi si candiderà a guidare Torre Annunziata in futuro. Di sicuro è il caso che la politica locale dimostri di avere qualcosa di sensato da dire, in proposito e non solo, sin da subito».

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