Bimbo precipitato dal balcone: 38enne fermato con l’accusa di omicidio. È un collaboratore domestico

di Chiara Langella

Finora era prevalsa l’ipotesi dell’incidente con la caduta dal balcone del piccolo di tre anni

Non sarebbe accidentale la caduta dal balcone che ha provocato la morte di Samuele in via Foria a Napoli, nei pressi della Caserma Garibaldi. La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo della Procura di Napoli nei confronti di uomo di 38 anni, Mariano Cannio, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio del piccolo Samuele. Il provvedimento è sottoposto al giudizio di convalida del giudice.

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Si tratta di un collaboratore domestico, molto conosciuto nella zona, dove abita. Da quanto ricostruito aveva accesso alle abitazioni di diverse famiglie del quartiere che si fidavano di lui. Viene descritto come persona molto chiusa di carattere. Al momento della tragedia la mamma del bambino si era allontanata dalla stanza dove era il figlio e, secondo la ricostruzione investigativa, in casa c’era anche l’uomo fermato oggi.

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Incredulità e stupore tra la gente del quartiere al diffondersi della notizia

«Non è possibile ammazzare un bimbo» urla una donna. Lumini, fiori bianchi e peluche in via Foria davanti al palazzo: la strada si era svegliata sgomenta, senza parole perché è troppo il dolore per una morte così «assurda e inconcepibile». E ora, dopo aver appreso che c’è un uomo fermato per omicidio, lo stupore si trasforma in rabbia. Chiunque passa davanti al palazzo si ferma per qualche minuto, si fa il segno della croce, alza lo sguardo verso quel balcone del terzo piano.

«È un dolore troppo forte – dice una donna anziana – Non riesco a immaginare il dolore dei genitori e della mamma che è anche incinta. Povera donna»”. È l’incredulità il sentimento che si associa al dolore. «Non ci resta che pregare per questa povera giovane anima candida che è volata in cielo diventato un angioletto – dice un’altra donna – Io sono cattolica ma a volte mi chiedo perché ai criminali non succede nulla e poi un bimbo innocente debba morire così. Davvero non lo capisco». Tra i messaggi lasciati con i fiori una bigliettino recita: «”Adesso giochi con gli angeli».

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Il via vai di cittadini del quartiere che vogliono lasciare una loro testimonianza di affetto e vicinanza ai genitori, conosciuti nella zona, è incessante. Mamme che vengono qui con i loro figli a depositare un fiore o un messaggio per salutare a loro modo il piccolo

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