Sud, patria di cultura e della dieta mediterranea, ma anche di bellezze e virtù

La terra dei miti e delle leggende, dove vivevano gli Ausoni, e gli Enotri di re Italo

Alessandro Siani – attore comico napoletano – nel bellissimo film “Benvenuti al Sud” tratteggiò il popolare detto che giungere al Sud si piange due volte, all’arrivo e alla partenza. Abbiamo analizzato alcune tristezze e sconforti causa di arretratezze, abbandoni e negligenze dovute a deficienze umane e ad una classe politica scadente. Lacrime di delusione all’arrivo e di rabbia all’abbandono degli affetti della terra amata comprensiva di vizi, negatività, bellezze e virtù.

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Questo sud del sud è la terra dei miti e delle leggende, dove vivevano gli Ausoni, e gli Enotri di re Italo tracciarono il toponimo d’Italia. Morgeti e Bretti vissero isolati fino all’arrivo dei grandi navigatori dell’antichità i Fenici. Seguendo questi temerari navigatori, sulla rotta della prima e più bassa stella visibile all’orizzonte Venere, giunsero gli Achei greci fondatori della “Magna Patria”.

La terra delle fate, di Scilla e Ulisse, di grandi matematici e pensatori, della letteratura di Gente d’Aspromonte di Corrado Alvaro e le Baracche di Fortunato Seminara. La terra delle delizie agrumicole, delle essenze profumate – bergamotto, gelsomino e cedri -, del peperoncino e della ‘nduja.  Giacimenti culturali rappresentanti la vera storia di questi popoli.

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La vera cultura d’origine di queste genti, più che nell’archeologia, filosofia e religione, si riscontra nei prodotti creati dal duro lavoro della terra, dell’allevamento e della pesca. La loro trasformazione, in delizie culinarie uniche ed inimitabili, ha conquistato il mondo con «gustosa bellezza».

Le virtù salutari dei prodotti alimentari base della «dieta mediterranea»

In questa terra ebbe inizio lo studio-analisi delle virtù salutari dei prodotti alimentari base della «dieta mediterranea». Olio EVO, pesce azzurro, peperoncino e legumi, cipolla rossa, aglio, verdure e erbe aromatiche sono le medicine naturali delle genti di Calabria. Terre razziate dai Saraceni, liberate e colonizzate dai normanni e svevi, organizzate dagli spagnoli, occupate dai francesi, riscattate dai rivoltosi sanfetisti, schiavizzati da Garibaldi e dimenticati dall’unità a tutt’oggi. In questo scrigno traboccante di storia, la cucina dei prodotti tipici sopravvive vincendo le contaminazioni della globalizzazione.

Percorrendo la strada litoranea – SP 522 – da Tropea in direzione sud, si passa dal cultivar della cipolla rossa tropeana alla ‘nduja di Spilinga, seguitando si giunge nella cittadina di Nicotera – rifondata dal normanno Roberto d’Altavilla il Guiscardo – patria della dieta mediterranea d’Eccellenza. In questo paesino dalle origini achee, negli anni ‘50 l’americano Ancel Keys scopri la longevità degli abitanti contadini e pescatori.

Studiandone gli usi alimentari, oltre ad analisi cliniche, scopri i benefici del cibo cosiddetto povero: olio d’oliva, ortaggi, legumi, cipolla rossa, aglio, erbe aromatiche, cereali, pesce azzurro, vino rosso e pomodori. In questo paesino sopravvivono produzioni di nicchia e trattorie in cui questi prodotti vengono somministrati.

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Prima di giungere a Nicotera proveniente da Tropea, Spilinga, Joppolo, per rifocillarsi e accudire l’automobile ci si può fermare nell’unico distributore carburanti in località ‘Casa bianca’. Servizio meccanico, giornali, bar e «cucina della dieta mediterranea» sapientemente preparata da madre e figlia. Luogo pulitissimo e accogliente, fresco e riposante, dove si è serviti col sorriso e l’educazione tipica da queste parti.

Mamma Nicolina – Lina – con la figlia Giulia, senza risparmiarsi riversano sugli avventori il massimo dell’attenzione rendendo lieto il riposo, deliziano le papille gustative somministrando prodotti da loro preparati. Prodotti a kilometro zero, stagionali e esclusivi della «dieta mediterranea».

Nicotera, il golfo di Gioia Tauro e le isole Eolie

Dopo questa salutare fermata si giunge a Nicotera, balcone svettante sul golfo di Gioia Tauro e sulle isole Eolie all’orizzonte; nei giorni di vento terraneo a sud si vede l’Etna a ponente con suo perenne pennacchio è il vulcano Stromboli. Quartieri medioevali, vicoli saliscendi, slarghi e piazzette questa è la città col castello dei Ruffo di Calabria, delle pasticcerie con dolci e gelati unici, del latte di mandorla e del “gelato tartufo”.

Più che Pizzo, il tartufo nasce in questo paesino, precisamente nell’ancora operante Bar-gelateria Zurro in piazzetta Santa Caterina (Garibaldi?), dove ad inizio del 1945 – prove testimoniali viventi – il titolare, nonno dell’attuale, inventò la delizia dei gelati ripieni, sua altezza reale il “tartufo”.

Questa perla sul Tirreno annovera sole aria pura, spiagge sicure a dimensione bambini, frescura e prelibatezze all’ombra del suo Castello. Dimorarvi come ospiti e non come turisti occasionali è il motto dei suoi abitanti.

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