Gli eroi campani di Tokyo 2020, l’oplontina Testa affascina il mondo ed entra nella storia. Curatoli argento nella prova a squadre

di Pasquale Villani

La delegazione di atleti campani a Tokyo sa farsi onore. Canottaggio, scherma, pugilato e l’ostacolista Sibilio: ha nel mirino l’oro dei 400 metri

Esiste un po’ di Campania, nelle olimpiadi di Tokyo? La risposta è, assolutamente si. In queste olimpiadi cosi strane, a causa del covid, gli atleti campani, si stanno facendo sentire forte e chiaro. Ma chi sono i nostri eroi, ed in quali discipline gareggiano?

Partiamo dalla “nobile arte”, il pugilato. Protagonista è stata Irma Testa. Nata a Torre Annunziata, nel 1997 ha ottenuto la medaglia di bronzo, accedendo in semifinale, categoria peso piuma. A negarle la finale, è stata la filippina, Nesthy Petecio, campionessa del mondo in carica.

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Tuttavia, nonostante la sconfitta patita, la sua, è più di una medaglia, in quanto ha un valore storico importantissimo, perché rappresenta la 600esima medaglia, vinta dall’Italia nelle olimpiadi e perché è la prima medaglia olimpica per il pugilato femminile italiano.

Testa era già entrata nella storia, in quanto prima pugile italiana ad accedere alle olimpiadi (quelle di Rio del 2016). Quella di Tokyo, è già il coronamento di una carriera (breve, avendo solo 23 anni), costellata da altre medaglie ( l’ultima, color oro, è stata all’europeo, nel 2019).

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Altro vincitore di stirpe campana, è stato Luca Curatoli, napoletano, il quale ha ottenuto nella gara a squadre di sciabola, un bellissimo secondo posto. La squadra italiana, è stata composta anche dal toscano Aldo Montano (alla sua quinta olimpiade), il romano Enrico Berrè, e il foggiano Luigi Samele. La nostra nazionale, si è dovuta arrendere dinanzi alla forza della Korea del Sud. Anche per Curatoli, questa non è stata la prima medaglia, avendo messo il suo sigillo ai campionati del mondo di Mosca (oro), agli europei in Georgia (argento).

Canottaggio, nel 4 senza bronzo per 3 napoletani

Anche nel 4 canottaggio senza, è arrivata una medaglia, di bronzo per l’esattezza. La squadra è stata composta da ben 3 napoletani: Matteo Castaldo, Giuseppe Vicino, Marco Di Costanzo (quest’ultimo in sostituzione di Bruno Rosetti, risultato positivo al covid) e dal laziale, Matteo Lodo. Attimi di panico hanno contraddistinto la gara, con un quasi speronamento di matrice inglese, a danno degli azzurri.

La gara si è conclusa con la vittoria dell’Australia ed il secondo posto della Romania. Da notare, che a 5 anni di distanza dalle olimpiadi di Rio, l’Italia si conferma sul podio, indossando sempre lo stesso metallo.

E gli altri? C’è Alessandro Sibilio, 22 anni, napoletano, ostacolista e velocista italiano, specializzato nei 400 metri ostacoli che può puntare all’oro, mentre si conclude con un ottavo posto nel singolo maschile, l’olimpiade del canottiere Gennaro Di Mauro, di Massa di Somma. Tuttavia, avendo solo 19 anni, può puntare a Parigi 2024, con grande serenità. Nonostante i 9 titoli italiani assoluti e i 26 titoli giovanili, si conclude amaramente, l’avventura olimpica di Dariya Derkach, triplista che abita a Pagani. Conclude con un 13.90, che smentisce le sue iniziali sensazioni (a suo dire, positive).

Importante è la presenza di Marco Guida (arbitro di calcio, di Torre Annunziata) tra gli addetti al VAR (video assistezza arbitrale). Un dato è certo. Nei prossimi giorni, assisteremo ad altri grandi traguardi.

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