«Apprezzo che il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, nel corso dell’audizione di oggi sulla riforma fiscale alle Commissioni Finanze di Camera e Senato, abbia convenuto con me sull’opportunità che i controlli debbano essere incentrati principalmente sull’evasione internazionale e sul commercio elettronico». Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.
«Ho, quindi, ribadito – continua – che la riforma dovrebbe perseguire in questa fase storica soprattutto un’ottica di sviluppo senza particolari obiettivi redistributivi che, caso mai, andrebbero considerati dal lato della spesa pubblica. È quindi necessario prevedere una minor progressività ed una minor tassazione, ai fini di attirare ricchi e ricchezza nel nostro Paese».
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«Infine, ho evidenziato al Comandante generale il fatto che la piccola evasione è spesso connessa alla rigidità del mercato del lavoro, prodottasi anche grazie a decreti, come quello Dignità del Conte 1, che di fatto hanno precluso il ricorso a strumenti quali i voucher ed i contratti a tempo determinato».
«Mentre sul lato della tassazione finanziaria condivido la posizione del Cnel riguardo l’ipotesi di un’uniformità che però sia anche nel senso di supportare le funzioni previdenziali delle Casse di Previdenza dei professionisti, che oggi sono eccessivamente gravate da una tassazione al 26 per cento», conclude il senatore.
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