Apri. Chiudi. Riapri ma investi in sicurezza. Hai investito? Bene, ma richiudi. Riapri per Natale ma chiudi più tardi. La vita degli addetti al commercio in questo 2020 sembra un percorso a ostacoli.
La pandemia da Coronavirus ha danneggiato fortemente un settore, quello del commercio, già in grossa crisi ma che con l’avvento del virus sembra aver ricevuto il colpo finale.
I negozi al dettaglio da anni sono preda della concorrenza sleale dei grossi centri commerciali e dei colossi delle vendite online. Vane le richieste di aiuto e di normative rivolte ai governanti nel corso degli ultimi 10 anni. Come se non bastasse il governo Conte (certo, favorito dall’emergenza) sta aggravando ancora di più la situazione con il valzer delle aperture.
Di aiuti non se ne son visti se non poche briciole ma adesso, oltre al danno per i piccoli imprenditori si avvicina anche la beffa. Dal 1 gennaio 2021 infatti, sarà obbligatorio per gli esercizi commerciali la partecipazione alla lotteria degli scontrini. L’adozione di questo innovativo, quanto inusuale, sistema di lotta all’evasione comporterà un adeguamento dei registratori di cassa che varia dai 100 ai 250 euro.
Una spesa non indifferente per chi ha già subito notevoli perdite. «In un periodo come quello attuale dove si esce da due chiusure e una ripartenza mai avvenuta è una spesa che gli esercenti non riusciranno a sostenere» spiega Alfredo Catapano, titolare di uno storico negozio di abbigliamento di Napoli e responsabile provinciale dipartimento commercio e PMI di Fratelli d’Italia, che ricorda come già «nel 2019 gli esercenti erano stati obbligati all’acquisto di nuovi registratori al fine di poter effettuare la comunicazione telematica all’agenzia delle entrate».
Un ulteriore spesa in un momento di crisi per Catapano è necessario «che il governo italiano dia un contributo agli esercenti al fine di favorire gli aggiornamenti senza che ciò li metta in difficoltà con una liquidità che allo stato attuale scarseggia».
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