E’ sempre più caos attorno alla scuola in Italia. Mentre tra il ministro dell’Istruzione e i governatori di Campania e Lombardia è scontro aperto per la sospensione della didattica in presenza, Emiliano e Bardi imitano Fontana e De Luca. La sensazione è che giorno dopo giorno si vada sempre più avanti alla ‘viva il parroco’ nonostante gli appelli del Governo a lavorare insieme.
Lucia Azzolina non ha digerito l’ultimo ‘affronto’ ricevuto dal governatore Fontana che ieri ha emanato un’ordinanza per sospendere l’attività in presenza negli istituti superiori della lombardia da lunedì 26 ottobre. Il ministro ha inviato una missiva ad Attilio Fontana per invitarlo a lavororare «insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata».
La scelta di effettuare la didattica a distanza nelle scuole della Lombardia, per il ministro «appare come una imposizione che non tiene conto delle specificità dei contesti territoriali e degli enormi sforzi compiuti da tutta la comunità scolastica, a cui va il mio ringraziamento, per garantire il corretto avvio e l’ordinario svolgimento dell’anno scolastico».
Per questo chiede a Fontana «di contribuire, con oculatezza, attenzione e capacità di confronto, in spirito di unità e responsabilità collettiva, a garantire pienamente il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi».
Pronta la risposta di Fontana: «Visti e considerati i dati relativi alla curva epidemiologica della Lombardia, correlati alla situazione del sistema del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento ai giovani che frequentano le scuole secondarie, ribadiamo essere necessarie decisioni stringenti. Fermo restando che se il ministro reputa eccessivi e non idonei i nostri provvedimenti può impugnarli».
Il ministro più dura nella lettera inviata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Azzolina si auspica «che si riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza dell’attività didattica educativa», adeguando anche le disposizioni già emanate «per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado».
Intanto però altre regioni ‘disobbediscono’ al Governo. In Basilicata dal 23 ottobre al 13 novembre nelle scuole superiori la didattica si svolgerà a distanza per almeno il 50 per cento degli studenti. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione, Vito Bardi. Decisione simile in Puglia dove il governatore Michele Emiliano ha sospeso le attività didattiche in presenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente all’ultimo triennio da lunedì 26 ottobre fino al 13 novembre.
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