Da anni vanno avanti le trattative tra Ministero dello Sviluppo Economico e i vertici italiani dell’azienda Whirlpool, decisa a chiudere lo stabilimento di Napoli, in via Argine. Nel 2018, con l’allora ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, sembrava essersi chiusa la vicenda con l’azienda che si diceva pronta a rimanere in città e a investire.
«Whirlpool non licenzierà nessuno e, anzi, riporterà in Italia parte della sua produzione che aveva spostato in Polonia» annunciava sui social Di Maio. «Questo è il frutto di una lunga contrattazione che siamo riusciti a chiudere al ministero dello Sviluppo Economico. Sono quindi orgoglioso di dire che ce l’abbiamo fatta: stiamo riportando lavoro in Italia». L’ennesimo annuncio flop con l’azienda che quest’oggi ha ribadito l’intenzione di fermare la produzione il prossimo 31 ottobre.
Whirlpool Napoli, Nappi: «Governo e Regione hanno raccontato solo favolette»
«Il 31 ottobre Whirlpool cesserà l’attività dello stabilimento di Napoli, ennesima batosta per la nostra terra» ha commentato Severino Nappi, della Lega Campania. «Governo e Regione hanno raccontato solo favolette per oltre 2 anni, prendendo in giro 430 operai e le loro famiglie, il cui futuro è davvero nero. Era stato l’allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio a prendere impegni: dovrebbero dimettersi lui e l’inutile successore Patuanelli. Lo Stato si è dimenticato delle crisi industriali del Sud. Si dovevano obbligare le multinazionali al rispetto dei piani industriali. Siamo vicini ai bisogni dei lavoratori» ha concluso.
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