Migranti in Sicilia, aree speciali di controllo nei porti. Musumeci: «Scaricabarile del Ministero dell’Interno»

Nuova ordinanza del governatore Nello Musumeci. In Sicilia ci saranno «aree speciali di controllo» all’interno dei porti in cui sbarcano i migranti. Ma non solo. L’ordinanza prevede anche la quarantena su una nave per utti i migranti in arrivo «per almeno 14 giorni». E «accertamenti sierologici a bordo delle nave». «E’ fatto divieto di ingresso e di uscita – si legge nell’ordinanza – dalle Asc, aree speciali di controllo, con eccezione del personale autorizzato».

A spiegare le motivazioni della decisione lo stesso Musumeci sui social. «Decine e decine di sbarchi di immigrati sulle coste siciliane» ha affermato il governatore. «Centinaia e centinaia di persone che arrivano e che vengono trattate con una superficialità, da parte dello Stato, davvero disarmante» sottolinea. «Allora le Ong lo sappiano – spiega Musumeci – con assoluta chiarezza, in Sicilia la quarantena la si fa soltanto a bordo delle navi che lo Stato deve affittare e tenere ormeggiate in rada. Sulla terraferma non è possibile, c’è tensione con le popolazioni locali».

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«C’è un serio – continua – problema legato al mancato controllo, come finora è avvenuto da parte del personale dell’Usmaf, che è il personale dello Stato che dovrebbe eseguire i controlli sanitari». «Il Ministero dell’Interno pensa di scaricare ogni attività sulle spalle dei Prefetti, che poi chiamano il personale della Regione Siciliana, o sulle spalle dei sindaci» attacca Musumeci. «I quali protestano e chiedono aiuto naturalmente alla Regione Siciliana».

Secondo il governatore c’è troppa arroganza. Occorre «meno approssimazione. Abbiamo istituito con un’ordinanza, che ho appena firmato e non avrei mai voluto farlo, abbiamo istituito delle aree speciali all’interno dei porti che sono interessati territorialmente agli sbarchi nessuno può andare oltre quella fetta di territorio all’interno del porto, nessun immigrato. Pretendiamo controlli e cordoni di polizia severissimi negli Hotspot dai quali purtroppo gli immigrati continuano ad allontanarsi. Abbiamo registrato decine e decine di positivi fra queste persone sbarcate in sicilia e molte altre sono state sballottate da una parte all’altra dell’isola e dell’Italia senza neppure essere stati preventivamente sottoposti ai test sierologici e ai tamponi».

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«Allora – continua – che faccio? Io chiedo a 5 milioni di siciliani il massimo rigore, il massimo rispetto delle norme di prevenzione per evitare il contagio e poi lo Stato ritiene che tutta questa materia possa essere fatta all’insegna della iniziativa del singolo prefetto. Ci vuole un protocollo rispettato da tutti dallo Stato per primo e poi dalla Regione, dalle prefetture, dalle autorità locali. Ecco qual’è lo scopo delle ordinanze che ho appena firmato».

Musumeci chiede di essere ascoltato. «Confrontiamoci con il Ministero dell’Interno, confrontiamoci con il Ministero della Sanità». «Abbiamo il diritto noi e il dovere di farlo perché la salute di tutti, dei cittadini siciliani e dei migranti, deve obbedire a logiche precise sulle quali ognuno è chiamato a fare la propria parte» conclude il governatore.

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