Conte cede sulla revoca, sarà diluita nel tempo. E intanto lo attende la sfida del Recovery Fund

Conte prova la sua maggioranza su Aspi, Consiglio Ue e presidenze di Commissione

Autostrade per l’Italia, il Consiglio europeo di fine settimana, e il rinnovo delle presidenze delle Commissioni parlamentari. Il governo in questo scorcio finale di settimana è atteso da tre importanti dossier mentre sullo sfondo continua ad aleggiare lo spettro dell’allungamento dell’emergenza sanitaria fino a fine anno.

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E tutto si tiene lungo un unico filo, che è quello della maggioranza che giorno dopo giorno diventa più sottile e mostra tutto il suo logorio. Sta proprio nel recupero della maggioranza, del suo senso politico, se mai questa coalizione di governo ce l’ha mai avuto, la soluzione per affrontare questi tre scogli.

Autostrade per l’Italia, 23 mesi di rimpalli, annunci e promesse

La vicenda di Autostrade per l’Italia dopo 23 mesi di inutili rimpalli, annunci e promesse sembra essere arrivata all’ultimo giro di boa. Complice la decisione di affidare l’ex ponte Morandi proprio alla gestione dell’Aspi e quindi dei ‘famigerati’ Benetton. Una scelta dovuta visto che quegli applausi che la gente ai funerali tributò ai gialloverdi finora non si è mai tradotto in un provvedimento. In quella revoca che da più parti è stata gridata ma mai attuata.

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Salta la riunione dei capidelegazione con il premier Conte

Governo Consiglio dei ministri - Coronavirus23 mesi fino a stanotte, al solito Consiglio dei ministri notturno convocato per trovare la soluzione definitiva. Una riunione che avrebbe dovuto seguire a una dei capidelegazione con il premier Conte, che alla fine non c’è stata. A conferma della situazione di confusione e di stallo nella maggioranza, dove sia il Pd e sia Italia Viva frenano sull’ipotesi di revoca della concessione e spingono per trovare un accordo.

Conte su Aspi non si può più tergiversare

Il premier Giuseppe Conte

Su questo però pesa l’atteggiamento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che proprio all’inizio del CdM avrebbe ribadito che «o Aspi accetta entro stasera le condizioni che il governo le ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca». Insomma un Conte determinato, convinto che «non si può più tergiversare».

A dividere le parti oltre la questione della quota che i Benetton avrebbero nella società anche la non accettazione della manleva per la parte pubblica sulle eventuali responsabilità del ministero dei Trasporti certificate al processo in corso a Genova. Autostrade infatti ritiene che la società non possa sottoscriverla.

Aspi presenta la sua proposta al governo

Una partita a scacchi dove ognuno fa la sua mossa. E così anche Aspi che proprio nel corso del Consiglio dei ministri presenta la sua ulteriore proposta: l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade e l’uscita, diluita nel tempo, di Atlantia da Aspi. Il tutto caratterizzato dalla quotazione in Borsa di Aspi, che appunto consentirebbe ai singoli azionisti di ridurre la loro partecipazione. Invece, rimarrebbe aperta la questione della manleva ma sul fronte dei risarcimenti delle vittime della tragedia dell’agosto del 2018, da parte di Atlantia, non ci sarebbe una ferma opposizione.

E così il Consiglio dei ministri viene sospeso e parte una riunione ristretta tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e la titolare del Mit Paola De Micheli, insieme ai tecnici, per esaminare l’ultima proposta arrivata da Aspi.

Conte tiene duro: azienda accetti anche condizioni accordo transattivo o niente

Ma il premier Giuseppe Conte continuerebbe ad essere irremovibile sulla nuova proposta, convinto che Aspi debba pronunciarsi e accettare anche le condizioni dell’accordo transattivo che, per come poste dall’azienda, erano state giudicate dal governo nei giorni scorsi inaccettabili e che Aspi non ha ancora accettato di modificare.

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In particolare il terreno di scontro tra le parti sarebbe sia l’articolo 35 del Milleproroghe, ovvero la contestata norma che abbassa il risarcimento ad Aspi da 23 a 7 miliardi in caso di revoca della concessione, e sia il taglio delle tariffe autostradali. Più semplice trovare l’accordo, invece, sugli assetti societari e cioè la quotazione in Borsa e la riduzione del peso di Benetton nell’azienda.

All’alba l’accordo. Aspi sarà quotata in Borsa

Alla fine, all’alba, l’accordo si trova: Autostrade per l’Italia sarà quotata in Borsa e in questo modo scenderà Benetton fino a un’uscita dal gruppo. Insomma, si tratterà di una revoca di fatto senza però il rischio di trovarsi impelagati in cause di risarcimento milionarie.

Oggi Conte in Parlamento in vista del Consiglio europeo

Dall’Aspi al Consiglio europeo, perché oggi è la giornata delle comunicazioni del premier Conte al Parlamento in vista della riunione del 17 e 18 luglio. Un passaggio che stavolta non sarà una formalità come nelle altre occasioni. La maggioranza sta lavorando a una risoluzione che disinneschi il tema Mes, che dovrebbe essere proposto da +Europa affinchè sia immediatamente richiesto dal nostro Paese. Per fare ciò nella risoluzione di maggioranza il riferimento al Mes dovrebbe essere soltanto un fugace passaggio, nel quadro più ampio degli aiuti previsti da Bruxelles, ma soprattutto rimandando tutto a settembre quando il governo avrà più chiara la situazione circa il Recovery Fund.

Questa la strada per evitare brutte sorprese, ma l’intesa non sarà facile da raggiungere. Così come non sarà facile raggiungerla in Europa, perché le divisioni tra i vari Paesi membri sembrano ormai essersi cristallizzate. Da un lato i ‘Frugals’ che sono contrari alla concessione di risorse a fondo perduto e soprattutto chiedono una diretta vigilanza, con relativo potere di veto, da parte dei governi stessi.

Angela Merkel e Giuseppe Conte

Dall’altro i Paesi del Sud Europa che premono affinchè ci sia maggiore solidarietà e impegno comunitario per affrontare la grave crisi economica apertasi con l’epidemia di Covid-19. Nel mezzo la Germania di Angela Merkel impegnata in un’estenuante mediazione e per vincere le resistenze, in particolare dell’Olanda.

Rutte: pessimista su accordo, sussidi a condizioni rigide

Mark Rutte
Mark Rutte

Proprio il premier Rutte continua a ribadire di non sperare «sulla possibilità di raggiungere un accordo», e questo perché «i sussidi dovrebbero comportare condizioni molto rigide, questo è l’unico modo per arrivare a un accordo. Non sarei in grado di spiegare come possiamo concedere sovvenzioni senza promesse di riforme serie e modalità per assicurarci che effettivamente queste riforme avvengano. Ma non credo che questa idea sarà accettata».

Fumata nera per le presidenze di Commissioni. Nuova riunione oggi

Infine, c’è il puzzle delle presidenze di Commissione. Per domani sera è fissato il rinnovo, ma anche qui la maggioranza è in alto mare. Nella riunione di ieri sera dei capigruppo di Camera e Senato con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, non sarebbe stato ancora trovato un accordo complessivo per l’individuazione delle presidenze che andranno in capo a M5s, Pd, Leu e Iv. Perciò è previsto un nuovo incontro questa mattina per cercare un’intesa ed evitare un nuovo rinvio.

Come detto tre dossier, per ora tutti aperti e alla ricerca di un’intesa e che serviranno per capire quanto ancora questa maggioranza può andare avanti.

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