Scadono 14 manager, in gioco conferme e nuovi volti
Il tramonto dell’era Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia si avvicina e, con esso, si apre una delle ultime grandi partite che il governatore potrà giocare: quella dei vertici della sanità regionale. Entro il 10 giugno, riferisce «La Repubblica», si decideranno le sorti di 14 direttori generali in scadenza.
Il borsino dei nomi è già in fermento, diviso tra ipotesi di rimpasto e nuove designazioni pescate dall’albo dei candidati idonei. La maggior parte degli attuali dirigenti ha avanzato nuovamente la propria candidatura, fatta eccezione per due casi: uno legato al limite d’età, l’altro alla normativa che impedisce il terzo mandato consecutivo nella medesima azienda sanitaria.
Il rebus delle Asl
Le tre aziende territoriali della città metropolitana – Napoli 1 Centro, Napoli 2 Nord e Napoli 3 Sud – si preparano al cambio di stagione. Alla Asl Napoli 1 Centro il posto è destinato a cambiare guida: per legge, il direttore uscente Ciro Verdoliva non è più prorogabile dopo il 31 luglio. È una poltrona ambita da almeno quattro candidati interni: Giuseppe Russo, Mario Iervolino, Gennaro Volpe e Mariella Corvino. Tra questi, sembrano in vantaggio proprio Russo e Corvino.
Per Napoli 2 Nord – Frattamaggiore, che comprende gli ospedali di Pozzuoli e Giugliano – si ipotizza una continuità con Mario Iervolino, ex manager dell’Asl di Salerno. Scenario simile anche per Napoli 3 Sud: Russo, forte della sua esperienza come direttore sanitario in zona, potrebbe mantenere l’incarico qualora non venisse scelto per Napoli 1.
Tra conferme e nomi in bilico
A Salerno, il timone dell’Asl è in mano a Gennaro Sosto, che gode di buone chance per la riconferma. Stesso discorso ad Avellino, dove Mario Ferrante è in corsa per un secondo mandato. Diverso il clima a Caserta: la posizione di Amedeo Blasotti appare indebolita da problematiche interne all’Asl. A Benevento, invece, è in scadenza Gennaro Volpe, ma la sua eventuale sostituzione non è ancora delineata. Potrebbe dunque emergere un nuovo profilo all’ultimo momento.
Ospedali napoletani: alcune certezze e tanti scenari aperti
Al Cardarelli, la riconferma di Antonio D’Amore sembra ormai acquisita. Il presidente della Regione lo ha più volte elogiato per la gestione del più grande ospedale del Mezzogiorno. Anche Anna Iervolino, alla guida dell’Azienda dei Colli, appare ben salda in vista del secondo mandato.
Caso a parte è quello del Pascale. Il commissario Maurizio Di Mauro ha ottenuto un importante sostegno da parte dei dirigenti medici della struttura che hanno sottoscritto un documento (quasi tutti ad eccezione di qualche primario), nel quale chiedono al presidente De Luca la riconferma. Il che, se prevalesse sull’eventuale nomina di Verdoliva, lo vedrebbe passare da commissario a manager, circostanza che potrebbe però scontrarsi con l’interesse del ministero della Salute verso un outsider: Antonio Limone, direttore dello zooprofilattico di Portici. In caso di sua nomina al Pascale, due nomi si contenderebbero la guida dell’istituto zooprofilattico: Enzo Caputo, che dirige l’omologo ente di Pisa, e Giuseppe Iovino, professore di Veterinaria a Napoli.
Policlinici universitari: partite da giocare a due
La legge impone un’intesa tra Regione e rettorati per le nomine dei vertici generali dei due policlinici. Se Di Mauro dovesse lasciare il Pascale, potrebbe trovare accoglienza alla Vanvitelli, dove ha già ricoperto un incarico. Per il Policlinico Federico II, guidato da Giuseppe Longo, si valuta una soluzione interna: ad esempio, la nomina dell’attuale direttore amministrativo.
Ospedali nelle province: nuove caselle da riempire
All’ospedale Ruggi di Salerno, diretto da Vincenzo D’Amato, si dà quasi per certa la sua successione a Verdoliva nella gestione dell’Asl Napoli 1. Al Moscati di Avellino, il mandato di Renato Pizzuti non è rinnovabile: qui, i pronostici convergono su Germano Perito, attualmente direttore amministrativo dell’Asl salernitana. A Benevento, infine, l’incarico di Maria Luisa Morgante sembra destinato a proseguire senza intoppi.
Con la fine del ciclo politico di De Luca all’orizzonte, la sanità campana si prepara dunque a un delicato passaggio di testimone, tra figure consolidate, manovre di conferma e manovre d’avvicinamento. Uno degli ultimi atti di regia dell’attuale presidente, che potrebbe lasciare un’impronta duratura anche oltre il suo mandato.