Torre Annunziata: flash mob in difesa della città. Scendono in campo, però, cittadini veri e non comici da teatro

Torre Annunziata«Ladri e papponi fuori dai coglioni! Ladri e papponi fuori dai coglioni!». Devo forse ritornare con la mente a qualche manifestazione studentesca di parecchi anni or sono per ricordare dove ho sentito, come posso dire, la stessa enfasi e lo stesso animo di lotta che ha animato invece il Flash mob che si è tenuto ieri sera presso Piazza Ernesto Cesaro davanti a quello che un tempo era l’Ospedale Civile di Torre Annunziata e che oggi invece ospita qualche ufficio di Medicina del lavoro, ambulatori di psichiatria e la new entry, inaugurata appunto ieri pomeriggio, ovvero un Centro di Formazione e Simulazione Avanzata in cui riprodurre  situazioni cliniche complesse e la gestione delle stesse in dinamiche di squadra, che l’Asl NA3 ha deciso di impiantare proprio qui.

Saranno contenti i parcheggiatori della zona e le macchinette della sosta, perché l‘indotto, per la città, sarà verosimilmente solo questo, nella speranza che i medici e gli addetti non si portino il panino da casa e facciano guadagnare pure qualche altra bottega.

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Dicevamo «Ladri e papponi fuori dai coglioni, ladri e papponi fuori dai coglioni!». Ad intonare questo leitmotiv un gruppo di giovani torresi sostenitori del Savoia, sostenitori del Savoia, non la famiglia reale ma la squadra di calcio cittadina. Il senso è tutto qui. Manifestare non è stare fermi a sentire cosa dice il sindaco col megafono: manifestare è dire sì, manifestare è dire no, manifestare è dire non sono d’accordo. Molti vi partecipano per farsi un selfie in cui taggarsi e mettere a tacere, se mai esiste, quel poco di spirito critico che resta e che non si ferma dietro a una tastiera.

Ieri i cellulari che fotografavano se stessi non ne ho visti. Nessuna voglia di sorridere davanti a un obiettivo. Le cose non vanno e voglia di scherzare non ce n’è, per una città che ha subito profondamente la chiusura dell’ospedale di piazza Santa Teresa, è una ferita che brucia ancora, anche perché non c’è una vera riconversione degli spazi, e perché, la struttura di cemento che doveva sostituirlo, quello di Sant’Anna e Madonna della Neve, non abbiamo mai sentito davvero nostro, a partire dal nome, e che oggi è vanto per essere stato scelto come Centro COVID-19, ma che, è bene ricordare, prima di febbraio scorso era semideserto, fatiscente, vuoto e carente di servizi e personale, con reparti quasi tutti chiusi o in procinto di esserlo.

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E allora la rabbia è per questo, per la chiusura dello sportello della Gori, dell’INPS, della SIAE, e di altri servizi e sportelli vari. Ciò è stato possibile perché abbiamo avuto, e speriamo non più, ladri e papponi tra i coglioni. Nei  momenti di crisi l’Italia e l’Europa hanno visto che in politica sono scesi in campo i comici del teatro e della televisione. A Torre Annunziata partiamo avvantaggiati. Abbiamo in campo chi frequenta i veri stadi (altra nota dolente..), i tifosi del Savoia, che, ricordano e ci ricordano, il vero senso delle manifestazioni.

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