Matteo Messina Denaro: due cellulari e un’agenda per scoprire i segreti del boss

Potrebbe esserci un secondo covo contenente le carte riservate

Si cercano tracce anche nei cellulari sequestrati a Matteo Messina Denaro il giorno della cattura a Palermo, alla clinica La Maddalena. Ne aveva due, come hanno confermato fonti investigative. E anche da quei numeri si conta di accedere più in profondità sulla vasta rete dei fiancheggiatori dell’ex latitante. Al vaglio anche un’agenda con appunti e numeri trovati nell’abitazione di via Cb31.

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Nell’appartamento non sarebbero stati scoperti documenti esplosivi o carte compromettenti – cosa che spinge i pm a pensare che ci sia un altro covo in cui il boss teneva le cose riservate – ma l’agenda potrebbe dare spunti investigativi importanti.

I referti medici di Matteo Messina Denaro

Ritenuti interessanti anche i tantissimi documenti sanitari – referti di visite specialistiche, molte oculistiche, sostenute da Matteo Messina Denaro negli anni – recuperati in uno scatolone. Le cartelle mediche dimostrano che il capomafia, incastrato proprio grazie all’inchiesta sulla gravi patologie di cui soffre, durante la latitanza ha incontrato diversi dottori.

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La ‘rete’ di Matteo Messina Denaro

Già manette l’autista, il commerciante di olive incensurato Giovanni Luppino, per il quale la procura ha chiesto la convalida dell’arresto; mentre sono stati indagati il proprietario dell’ultima casa, a Campobello di Mazara, in cui avrebbe vissuto negli ultimi sei mesi Matteo Messina Denaro, il ‘vero’ Andrea Bonafede, alias utilizzato dal padrino di Castelvetrano, e che ha fatto ammissioni, affermando di conoscere il boss sin da ragazzo; e poi il medico generico in pensione Alfonso Tumbarello che ha firmato le richieste di cura per il cancro in fase avanzata che affligge Messina Denaro.

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