Guerra in Ucraina, Zelensky chiede nuove sanzioni e accusa la Russia: «False campagne per coprire crimini»

La Russia starebbe raggruppando le truppe per un attacco nell’est del Paese

Le sirene di allarme per possibili incursioni aree sono tornate a suonare stamane in quasi tutta l’Ucraina. Lo segnalano i media locali. Da Kiev, a Odessa, da Kharkiv Leopoli, da Mykolaiv a Donetsk e Zaporizhzhia. L’esercito ucraino ha pubblicato il suo rapporto operativo quotidiano, sostenendo che la Russia sta raggruppando le truppe per un attacco aggressivo nell’est del Paese. Lo riferisce Ukrinform.

Secondo il rapporto, «il nemico sta raggruppando le truppe e concentrando gli sforzi sulla preparazione di un’operazione aggressiva nell’est del nostro Stato. L’obiettivo è stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk». E «sta reintegrando scorte di cibo, carburante, materiali lubrificanti e munizioni». Le forze russe continuano anche a bloccare la città di Kharkiv e cercano stabilire il pieno controllo su Mariupol, con continui bombardamenti di artiglieria che distruggono quartieri residenziali e infrastrutture cittadine, aggiunge il rapporto.

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Zelensky accusa il Cremlino

Sempre da fonti ucraine si sostiene che Mosca stia cercando di coprire i crimini di guerra dei suoi soldati in Ucraina. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video notturno in cui accusa il Cremlino di montare un’operazione di «propaganda». «Dopo la scoperta delle uccisioni di massa di civili nella regione di Kiev, gli occupanti potrebbero avere un diverso atteggiamento in altre parti del paese», ha detto. «Stanno già lanciando una falsa campagna per nascondere la loro colpevolezza nell’uccisione di massa di civili a Mariupol. Faranno dozzine di interviste inscenate, nuove registrazioni e uccideranno persone per far credere che siano state uccise da altri».

«Hanno usato le stesse tattiche quando gli occupanti hanno abbattuto un Boeing malese sul Donbass. Hanno incolpato l’Ucraina. Se ne sono anche usciti con varie teorie cospirazioniste», ha aggiunto Zelensky, che si è appellato ai leader occidentali perché impongano ulteriori sanzioni sul regime di Vladimir Putin.

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L’evacuazione russa da Mariupol

Oltre 1.700 persone sono state evacuate da Mariupol, nel sud dell’Ucraina, senza il coinvolgimento di Kiev nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il capo del centro di controllo della difesa nazionale russo, il generale Mikhail Mizintsev in conferenza stampa, citato da Interfax. Mizintsev ha detto che finora un totale di 125.616 persone sono state evacuate da Mariupol senza il coinvolgimento dell’Ucraina attraverso un corridoio umanitario che porta in direzione est. Il numero totale di persone evacuate dall’Ucraina alla Russia nel periodo dell’operazione militare ammonta a 602.106, compresi 119.847 bambini, ha aggiunto.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha parlato al telefono il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. In una nota del Palazzo di Vetro si apprende che i due hanno discusso della situazione della sicurezza e dei diritti umani in Ucraina, Guterres ha informato Kuleba sugli obiettivi della missione del capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths a Mosca e Kiev e ha «ribadito l’impegno dell’Onu per un cessate il fuoco umanitario in Ucraina e un maggiore sostegno umanitario al popolo ucraino».

Da Mosca arrivano accuse all’Occidente

«Certamente» le ultime mosse degli occidentali possono minare i colloqui di pace tra Ucraina e Russia. Così l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, ha risposto ad una domanda dell’ANSA, facendo riferimento all’intenzione degli Usa di chiedere la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani e la decisione della Gran Bretagna di negare la richiesta riunione del Consiglio di Sicurezza. «E’ incredibile quello che occidentali stanno facendo con la Russia – ha aggiunto – stanno cercando di escluderla dagli organismi multilaterali. Questo non aiuterà e non facilita i negoziati di pace con l’Ucraina».

Nebenzia ha poi sottolineato che «è una guerra, non si puo’ escludere che i civili muoiano, ma con i filmati di Bucha non abbiamo nessun dubbio che sia stata una messa in scena». «Oltre alla guerra in Ucraina c’è una guerra dell’informazione che sta infuriando», ha proseguito l’ambasciatore russo all’Onu. Mentre per quanto riguarda la possibilità di svolgere un’indagine indipendente, ha sottolineato: «la questione è chi la fa, abbiamo visto un sacco di indagini ‘indipendenti’ che non erano indipendenti per niente, anzi erano motivate politicamente».

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