Il balletto della pace del San Carlo trasformato in ‘rissa’: minacce ai ballerini ucraini

L’evento benefico diventa un caso diplomatico con la protesta del console ucraino

Teatro San Carlo a Napoli sold out stasera per il Gala di raccolta fondi «#StandWithUkraine – Ballet for Peace»: protagonisti primi ballerini dai più prestigiosi palcoscenici del mondo, con incasso devoluto al popolo ucraino. Si esibiranno Olga Smirnova, una delle più grandi star della danza, che ha lasciato il Bolshoi di Mosca dopo aver denunciato l’invasione dell’Ucraina, e Anastasia Gurskaya, prima ballerina dell’Opera di Kiev, appena fuggita dalla guerra.

Ma le migliori intenzioni non hanno tenuto lontane le polemiche – come emerge dai media oggi – che hanno trasformato l’evento benefico in un caso diplomatico, dopo gli interventi del console generale dell’Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko per il quale non è possibile mettere sullo stesso piano vittime ed aggressori. Peraltro, il consolato con un post su facebook ha invitato la comunità ucraina a boicottare l’iniziativa suggerendo di mostrare fuori dal teatro foto delle vittime dei russi.

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Il cambio del titolo

Lo stesso titolo del balletto è stato cambiato dal San Carlo ieri con un comunicato in serata: prima era Ballet for peace, poi è divenuto lo stesso della campagna di supporto all’Ucraina, «#StandWithUkraine». Ritenuto una mancanza di rispetto il possibile abbraccio sul palco tra le star (era già accaduto al san Carlo il 26 febbraio, tra il soprano ucraino Liudmyla Monastyrska e il mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova al termine dell’Aida, con commozione generale), sul caso sarebbe intervenuto anche il ministro della cultura ucraino. Il timore sarebbe quello di una strumentalizzazione del messaggio di pace a favore della propaganda russa.

In platea ci sarà il sindaco e presidente della Fondazione, Gaetano Manfredi, al quale si è rivolto il console per spiegare la sua posizione. In palcoscenico, tra gli altri: Iana Salenko, Dinu Tamazlacrau, Anastasia Matvienko, Denis Matvienko, Maria Yakovleva, Denys Cherevychko, Kateryna Shalkina, Oscar Chacon, Maria Kochetkova, Sebastian Kloborg, Oleksandr Ryabko, Silvia Azzoni, Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni, Katja Khaniukova, Francesco Gabriele Frola, Alexey Popov, Liudmila Konovalova, Stanislav Olshanskyi, Christine Shevchenko, Victor Caixeta.

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Lissner: «Gala di fundraisinig coerentemente alla nostra mission di luogo di cultura»

«Con l’aggravarsi della situazione in Ucraina – afferma il sovrintendente Stéphane Lissner – è importante, come teatro, dare un segnale concreto di vicinanza a chi soffre, per questo mettiamo in campo questo Gala di fundraisinig coerentemente alla nostra mission di luogo di cultura». In palcoscenico anche membri del corpo di ballo del San Carlo diretto da Clotilde Vayer.

«Siamo felici di annunciare che abbiamo già accolto nella nostra scuola di danza alcuni bambini ucraini – afferma la direttrice Emmanuela Spedaliere – perché oltre agli eventi programmati, la nostra linea – a è quella di dare supporto, nei tanti progetti educational attivi al San Carlo, ai giovani ucraini arrivati a Napoli, affinché possano continuare a coltivare i loro interessi artistici. È doveroso dare loro un senso di ritrovata normalità nelle attività di studio e formazione». Su iniziativa di Alessio Carbone la serata vedrà un susseguirsi di passi a due e assoli dal grande repertorio classico e contemporaneo.

Le minacce ai ballerini ucraini

I ballerini ucraini intanto hanno ricevuto minacce da conterranei. Minacce che hanno raggiunto i ballerini e le ballerine sui loro cellulari personali con messaggi diretti e sulle proprie pagine dei social network. I messaggi chiedono loro di non partecipare allo spettacolo del San Carlo insieme ai russi. Gli artisti, al termine delle ultime prove generali di questa mattina, non hanno espresso alcuna volontà di non partecipare allo spettacolo, facendo anche foto con i colleghi russi con un sorriso che esprime l’idea di impegnarsi insieme. I messaggi di intimidazione, riferiscono fonti del San Carlo, hanno turbato gli artisti che al momento hanno deciso però di partecipare alla serata. La contestazione nei loro confronti è iniziata da alcuni giorni, da quando la notizia dello spettacolo previsto a Napoli si è diffusa a livello internazionale, raggiungendo anche l’Ucraina.

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