Coronavirus, mascherine in vendita a 50 centesimi in farmacie e parfarmacie

Tutte le farmacie e le parafarmacie italiane saranno messe in condizione, dal commissario Domenico Arcuri, di vendere a tutti i cittadini le mascherine chirurgiche, fondamentali per la lotta al Coronavirus, al prezzo massimo di 0,50 euro, al netto dell’Iva, che è stato fissato ieri con una sua ordinanza. Questo avverrà senza alcun danno economico per i farmacisti italiani. Lo prevede l’accordo sottoscritto dal commissario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri e dall’Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm.

Alle farmacie che, negli ultimi giorni, hanno acquistato dispositivi di protezione adun prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito, secondo quanto prevede l’intesa, un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal Governo. Nelle prossime ore verrà sottoscritto un ulteriore accordo che consentirà alle associazioni di farmacisti di negoziare, congiuntamente con il Commissario, l’acquisizione di importanti quantitativi di mascherine ad un prezzo inferiore a quello massimo fissato dall’ordinanza n. 11.

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Si garantisce, concretamente, il diritto alla salute di tutti i cittadini, la possibilità di acquistare le mascherine a un prezzo giusto, si blocca qualsiasi forma di speculazione, non si danneggiano i farmacisti che con spirito di servizio e sacrifici hanno svolto e continueranno a svolgere un ruolo importante nella gestione della epidemia da Coronavirus.

Coronavirus, l’Italia produrrà 25 milioni di mascherine al giorno

La volontà di mettere un freno alle speculazioni e alla mancanza di dpi era stata anticipata dallo stesso Arcuri la settimana scorsa. «Un grande paese non può dipendere per sempre dalle importazioni e dagli orari a cui atterrano i cargo, non può dipendere dalle guerre commerciali né da speculatori senza scrupoli» aveva detto Arcuri. Per permettere ciò il commissario aveva annunciato che il governo si era attivato per produrre le mascherine. «Abbiamo – ha detto in conferenza – sottoscritto un accordo con due grandi imprese italiane che stanno producendo 51 macchinari che serviranno a produrre mascherine e che ne produrranno da 400mila a 800mila pezzi al giorno. Tra poco saremo in grado di produrre 25 milioni di mascherine al giorno».

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