Meridbulloni, la protesta in Consiglio Regionale. L’azienda snobba la Commissione

Il caso Meb di Castellammare di Stabia arriva in Consiglio Regionale della Campania. Mentre continua la protesta dei lavoratori con il presidio dello stabilimento stabiese per il 19esimo giorno consecutivo, questa mattina si è riunita la III Commissione consiliare permanente lavoro e attività produttive in audizione con i sindacati per discutere della problematica. Una delegazione degli operai si è recata al centro direzionale di Napoli per far sentire la propria voce.

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«La vertenza di Meridbulloni di Castellammare di Stabia rappresenta, così come altre vertenze che hanno penalizzato e penalizzano la nostra regione, l’impoverimento produttivo ed occupazionale del nostro territorio contro il quale scendiamo in campo per difendere i lavoratori, la Campania ed il Sud» ha affermato il Presidente della Commissione, Giovanni Mensorio.

L’esponente di Centrodemocratico ha evidenziato che trasferirà alla Giunta regionale «la forte sinergia politica emersa tra maggioranza e opposizioni al fine di accompagnare questa delicata vicenda ed arrivare ad un risultato che possa salvaguardare questi lavoratori e la vitalità produttiva dei nostri territori».

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Raia (PD): «E’ un licenziamento mascherato»

Per Loredana Raia, vicepresidente del Consiglio regionale, si tratta di «un licenziamento mascherato perché questa azienda non è in crisi , è una vertenza simbolo che deve vederci, come massima istituzione regionale, in prima linea in difesa dei lavoratori e del nostro territorio. Questa azienda deve avere rispetto per i lavoratori e per la Campania. Sono certa che con il presidente De Luca, l’assessore Marchiello e l’intero Consiglio regionale riusciremo a dare risposte certe e positive a questi lavoratori».

Patriarca (Forza Italia): «Serve un piano industriale per la regione»

Secondo Annarita Patriarca, di Forza Italia, c’è un problema aperto «che riguarda il quotidiano svuotamento delle attività produttive del nostro territorio che investe Castellammare di Stabia e tutta la Regione per la quale questo nodo va affrontato con un piano industriale per la nostra regione che valorizzi le nostre maestranze che sono di immenso valore».

M5S: «L’azienda non può snobbare le istituzioni regionali, in bilico il destino di 80 famiglie»

«L’assenza della proprietà e del management di Meridbulloni al tavolo della Commissione regionale Attività produttive è un segnale di mancato rispetto nei confronti di chi fin da principio ha teso una mano ai fini della risoluzione di una vertenza che riguarda il destino di oltre 80 famiglie. Il confronto con l’azienda era e ancora si rende necessario, per capire in che modo e con quali strumenti è possibile impedire la dismissione di uno stabilimento fondamentale nel tessuto produttivo stabiese e regionale». Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Luigi Cirillo a margine dell’audizione convocata in Terza Commissione sulla vertenza Meridbulloni.

«Al contempo – continuano i grillini -, avremmo voluto capire dai vertici dell’azienda per quale ragione un gruppo che non vive alcuna crisi economica e alla cui crescita hanno contribuito anche i lavoratori del sito di Castellammare di Stabia, abbia improvvisamente deciso di trasferire la sua sede a Torino, senza dare alcun preavviso ai lavoratori, a cui sono stati fatti trovare cancelli chiusi e sono state recapitate lettere di trasferimento dalla sera alla mattina. Un atteggiamento reso ancor più intollerabile dalla ingiustificata assenza di questa mattina».

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