Sulle piattaforme online si presentava come un medico chirurgo
Una falsa identità anche per la doppia vita social. Matteo Messina Denaro, morto in carcere a settembre scorso, durante la sua latitanza non accettava di essere tagliato fuori dal mondo. E per rimanere in contatto con amici, parenti e tenersi informato non disdegnava l’utilizzo di Facebook e Instagram, le due popolari piattaforme di Meta. Ma, ovviamente, non poteva iscriversi con il suo vero nome e, dopo le false identità nella vita reale, aveva deciso di utilizzare un nickname.
Un nome falso, Francesco Averna. Profili fake che ora i magistrati della Dda di Palermo, insieme ai carabinieri del Ros, stanno passando al setaccio per provare a carpire qualche segreto. Stanno esaminando gli amici virtuali ma anche i followers per capire se tra di loro si nascondesse anche qualche altro fiancheggiatore.
Sul social bianco e blu, Francesco Averna, aveva come foto profilo un cane bianco con un fazzoletto blu. La falsa identità, con soli 5 amici e tante pagine seguite (tra cui ristoranti e pub di Campobello di Mazara), rappresentava un medico chirurgo, single, laureato alla Bocconi di Milano. Su Instagram, invece, Matteo Messina Denaro era presente come «f.averna».