Sfuggì al blitz contro il clan Silenzio a San Giovanni a Teduccio: arrestato un 43enne

A novembre scorso furono arrestate 26 persone

Era sfuggito all’arresto lo scorso novembre quando furono eseguite 27 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute gravemente indiziate di partecipazione ad associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, per taluni di essi, dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi da sparo ed estorsione.

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Ieri mattina, gli agenti della squadra mobile della questura di Napoli hanno arrestato Tobia Esposito, di 43 anni. Le indagini, concluse con l’esecuzione delle misure cautelari, avevano permesso di ricostruire gli equilibri criminali sul territorio di San Giovanni a Teduccio, caratterizzato da numerosi fatti di sangue causati dalla faida, in atto nel 2018 nonostante gli arresti e le sentenze di condanna, tra diverse famiglie di camorra espressione di due più ampie confederazioni, l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, che si contendono, da sempre, il controllo della città di Napoli e della provincia.

In particolare, le attività svolte a partire dal mese di gennaio 2018, in seguito all’omicidio di Annamaria Palmieri, braccio destro di Maria Domizio, considerata dagli inquienti reggente del clan Formicola, hanno ricostruito una violenta contrapposizione armata tra le famiglie di camorra Silenzio e Formicola, entrambe operative nella sfera di influenza e controllo del dominante cartello Rinaldi/Formicola/Reale, a sua volta riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

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La faida nel Brox

Numerose furono le azioni violente ricostruite nell’ordinanza cautelare attraverso le quali il clan Silenzio costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati della famiglia il controllo militare del cosiddetto Rione Bronx e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio.

In tale contesto, dice una nota, si inquadra anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all’omicidio di Annamaria Palmieri, avvenuto in data 23 gennaio 2018, che risulta aver rappresentato il primo eclatante atto delittuoso finalizzato a dare feroce dimostrazione del disegno criminoso del gruppo, nonché delle successive azioni criminose riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlate al controllo dei flussi di importazione dalla Spagna degli stupefacenti destinati non solo alle piazze di spaccio di San Giovanni a Teduccio, ma anche a quelle di altri quartieri napoletani (Barra, Secondigliano), e di altri comuni della Campania.

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