A Lampedusa barcone con 280 migranti: sette deceduti

Il sindaco Martello: «Non possiamo andare avanti da soli»

Ancora un viaggio della speranza che si trasforma in tragedia. Questa notte, a Lampedusa, si è registrato lo sbarco di 280 migranti. Sull’imbarcazione però sono stati trovati i corpi di sette persone prive di vita. Tre sono stati scoperti dai militari della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, al momento del soccorso. Altri quattro migranti sono morti poco prima di arrivare sulla terraferma. Tutte le vittime sarebbero di origini bengalesi e deceduti per ipotermia.

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La barca, partita 2-3 giorni fa dalla Libia, era stata avvistata a circa 24 miglia dalla costa di Lampedusa quando è scattato il soccorso. La maggior parte dei migranti proviene dal Bangladesh e dell’Egitto. «Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti – dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto».

Sono in corso indagini da parte dei poliziotti della Questura di Agrigento presenti all’hotspot di contrada Imbriacola. Alcuni dei migranti, dopo un primo triage sanitario e gli accertamenti anti Covid direttamente al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio dell’isola: le loro condizioni di salute non sono buone e, al momento, vengono sottoposti a visite ed accertamenti da parte dei medici della struttura sanitaria.

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All’hotspot di contrada Imbriacola i migranti alloggiati nella struttura di primissima accoglienza sono saliti a 645, a fronte dei 250 posti disponibili. Per questo è stato disposto il trasferimento di una parte di essi. I primi cento, già sottoposti al tampone rapido per la diagnosi del Covid ed identificate, saranno portati oggi su di una nave quarantena ancorata a Cala Pisana.

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