«Si innesca una corsa contro il tempo per riordinare il settore. Regioni sollecitino il Governo a inserire meccanismi che non penalizzino gli operatori»
L’attuale regime di proroga delle concessioni sulle spiagge varrà solo fino al 31 dicembre 2023: dal giorno successivo non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza. Il Consiglio di Stato, decidendo sul contezioso tra amministrazioni locali e concessionari balneari, ha stabilito un termine perentorio, scaduto il quale «tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente se via sia – o meno – un soggetto subentrante nella concessione» e il settore sarà aperto alla concorrenza.
Per Rosario Lopa, portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo aps, si tratta di un vero e proprio colpo mortale. «Centinaia di famiglie del comparto -dice – da un giorno all’altro vedono andare in fumo i loro progetti, i loro sacrifici e sono gettati in uno scenario di totale incertezza per il loro futuro. Si innesca una corsa contro il tempo per riordinare il settore, le Regioni devono sollecitare il Governo a inserire meccanismi che non penalizzano gli operatori, magari prevedendo criteri premiali nei bandi per gli imprenditori che hanno realizzato investimenti».
«In ogni caso, a questo punto, occorre fare presto per non lasciare nell’incertezza un intero settore proprio in preparazione della prossima stagione che può essere il banco di prova del buono fatto finora anche nel contrastare la pandemia. La competitività internazionale dei nostri lidi si gioca, ancor più di ieri, sulla originalità del prodotto turistico e sulla qualità dei servizi. Abbiamo il dovere di difendere un mercato ed una tradizione che affondano le radici nel passato e nel presente. Occorre subito una proposta di legge che faccia chiarezza per impedire che si interrompa il trend di crescita che ha visto le nostre aziende investire per migliorare i servizi e ammodernare le strutture» ha concluso.
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