Crolla l’occupazione e cresce l’inflazione, famiglie più povere

Ancora una volta le donne le più penalizzate, degli 80mila posti persi 68mila unità appartengono al gentil sesso

Non decolla l’occupazione nonostante i trionfalistici dati sulla corsa dell’economia italiana riportata nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza presentata dal Governo Draghi. L’Istat ha certificato per il secondo mese consecutivo una contrazione del numero degli occupati, ridotti nel mese di agosto di 80 mila unità.

E se il saldo dei dipendenti dall’invio dell’anno risulta essere positivo (+420mila unità), rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020) mancano ancora 390.000 lavoratori. Confrontando l’andamento del mercato del lavoro con il mese di agosto 2019, mancano ancora 530 mila occupati. Tra i dati rilevati dall’istituto di statistica nazionale, emerge la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro e, nel contempo, la crescita del numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.

Pubblicità

Sono ancora una volta le donne le più penalizzate, tenuto conto che degli 80mila posti di lavori persi nel mese di agosto 68mila sono unità appartengono al gentil sesso. E se da un lato il PIL è in crescita oltre il 6% annuo, nei comparti industria e servizi il numero di posti vacanti supera la soglia di 233.500 persone, determinando una perdita di potenziale economico, misurato attraverso il prodotto interno lordo per occupato, di circa 21 miliardi di euro.

Il rimbalzo dell’economia è ancora lontano dall’essere percepito

La contraddittorietà di questi dati dimostra che il rimbalzo dell’economia del belpaese è ancora lontano dall’essere percepito dalla popolazione in termini di ricadute occupazionali, come dimostra la netta prevalenza dei lavoratori a tempo determinato (390 mila) rispetto al numero di maggiori occupati (420mila) registrato da gennaio 2021.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Più che percepita invece è la stangata che subiranno le famiglie italiane in virtù della corsa dell’inflazione, che l’ISTAT ha stimato nel +2,6%, aumento che per una famiglia con due figli consisterà in un rincaro del costo della vita di circa 959 euro annui. Quello che manca sembra essere una visione d’insieme sul futuro del Paese, forse ancora racchiusa tra gli schemi di decreti che dovrebbero davvero riformare il sistema Italia con l’ausilio dei fondi del PNRR.

Potrebbe interessarti anche:

Setaro

Altri servizi

Eredità Agnelli, la Procura favorevole alla messa alla prova per John Elkann

Richiesta di archiviazione per i fratelli Lapo e Ginevra La Procura di Torino ha accolto la richiesta di John Elkann di messa alla prova, nell’ambito...

Presentate 2 mozioni di censura contro la Commissione Ue

Le votazioni potrebbero svolgersi già a ottobre L’Eurocamera si prepara ad affrontare due voti di sfiducia alla Commissione Ue, con tutta probabilità già nel mese...

Ultime notizie

Omicidio di Chiara Poggi, trovate otto nuove impronte su cereali e spazzatura

Sono emerse durante l’incidente probatorio Otto impronte parziali, sei sul sacchettino con dentro i cereali e due sul sacchetto con dentro la spazzatura. A distanza...

Giuseppe Schiavone: storia del brigante meno spietato della storia

La sorprendente storia di Giuseppe Schiavone, il brigante gentile Nel cuore del brigantaggio post-unitario, tra le terre di Sant'Agata di Puglia e le asprezze dei...

Istat, nel II trimestre +226mila occupati. Record storico al Mezzogiorno

Meloni: «Abbiamo scelto di credere nel Sud. Strada è giusta» Il numero di occupati, stimato dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti...