L’associazione nazionale delle imprese portuali attacca il bando del ministero della Transizione ecologica che stanzia 270 milioni di euro
Il bando Green ports «esclude dalla platea dei possibili beneficiari le Autorità di sistema portuale del Sud-Italia». Uniport, l’associazione nazionale delle imprese portuali, attacca il bando del ministero della Transizione ecologica che stanzia 270 milioni di euro per le proposte progettuali nel settore dell’intermodalità e logistica integrata e in particolare per interventi in tema di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti.
«Chiediamo di rimediare a questa incongruenza – dice Federico Barbera, presidente di Uniport – ampliando la platea dei beneficiari di questo bando a tutto il territorio nazionale, sicuramente in un successivo provvedimento, al fine di estendere queste opportunità anche ai terminalisti del Sud Italia, che non hanno beneficiato di risorse per lo sviluppo».
L’associazione spiega che il bando è riservato alle Autorità di sistema portuale del Nord e del Centro Italia «e per partecipare e usufruire dei contributi stanziati, devono coinvolgere nei loro progetti i terminal portuali locali, che risultano, quindi, beneficiari indiretti delle risorse».
Nelle premesse del provvedimento si ricorda che il Sud ha già usufruito di un precedente bando nel periodo 2014-2020, ma per Uniport si tratta di misure differenti, senza contare che quella misura è ormai scaduta e a differenza del bando Green Ports «riguardava solo le Autorità di Sistema Portuale, e non anche i terminal portuali».
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