Per il Comitato «è una sentenza pesantemente condizionata dal clima politico e diffamatorio». Opposto il giudizio di Borrelli: «Adesso ci aspettiamo che rapidamente venga cancellato l’omaggio al baby rapinatore»
Il Tar Campania ha comunicato la decisione avversa al ricorso in difesa del murales «Verità e Giustizia per Ugo Russo», considerandolo come una «trasformazione fisica dell’immobile» e avvalorando perciò l’interpretazione dell’amministrazione comunale che vuole rimuovere l’opera.
Una sentenza che viene criticata dal Comitato ‘Verità e Giustizia per Ugo Russo’, che ricorda come la Soprintendenza si fosse espressa a favore del murales come «opera decorativa». Per il Comitato «è una sentenza pesantemente condizionata dal clima politico e diffamatorio alimentato istituzionalmente e mediaticamente intorno al murales. Nei fatti del resto l’iniziativa dell’amministrazione è una censura politica travestita di cavilli amministrativi per aggirare il dettato della Costituzione e di molte sentenze che vietano di entrare nel merito dell’interpretazione di un’opera d’arte».
«Il danno collaterale – spiega ancora il Comitato – è che da oggi quasi tutta l’arte muraria del centro storico di Napoli (dal San Gennaro di Jorit a Banksy a quasi tutti i murales del rione Sanità di Bosoletti, Tono Cruz ecc) uno dei principali patrimoni artistici di questo tipo in Europa, è di fatto qualificata come illegittima e abusiva perché ‘viola il piano regolatore’».
Opposto il giudizio del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde): «Adesso ci aspettiamo che rapidamente venga cancellato l’omaggio al baby rapinatore. La famiglia potrà ricordare il ragazzo in privato e nella propria abitazione non di certo imporre al quartiere e alla città un modello di vita sbagliato e criminale finito purtroppo in modo tragico. Gli omaggi vanno fatti agli eroi napoletani e alle vittime della criminalità non a questi soggetti».
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