«Un nuovo lockdown la Campania, l’Italia e il mondo intero non se lo possono permettere». E’ categorico Gaetano Panico, segretario regionale generale dell’Ugl in Campania. Da sindacalista e da persona vicina al territorio da tanti anni, quindi a conoscenza degli umori del ‘popolo’, esprime tutta la sua contrarietà ad azioni restrittive troppo rimarcate. «Come hanno ricordato gli scienziati ai governatori, bisogna attuare iniziative importanti contro il contagio da Covid-19 ma chiudere tutto come vuole il governatore Vincenzo De Luca è una soluzione che nell’immediato potrebbe risolvere il problema ma ci potremmo ritrovare a morire di fame» afferma in una chiacchierata telefonica.
«Le imprese e i lavoratori ormai sono allo stremo – continua -. Già oggi ci sono aziende che non riapriranno più, c’è la ristorazione, il turismo e la grande industria in ginocchio, la filiera che si è bloccata. Se guardiamo solo alla pandemia e chiudiamo tutto possiamo risolvere il problema temporaneamente ma poi non ci sarà una ripresa di questo paese che è allo sfascio. I lavoratori non prendono la cassa integrazione dal primo giorno che è stato emanato il provvedimento. All’Inps c’è un intasamento del lavoro che è pari al 2000 per cento rispetto alla situazione pre Covid-19». Tutto questo potrebbe salvarci dal morire per Covid-19, ma condannarci alla morte per fame.
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«Arzano zona rossa dalla sera alla mattina»
Problemi che, giorno per giorno, fanno aumentare il malcontento tra i cittadini. «Arzano – dice Panico – è diventata ‘zona rossa’ dalla sera alla mattina. Mi hanno chiamato lavoratori che alle 5 di mattina sono stati fermati in mezzo alla strada e si sono visti imporre di non andare a lavorare. Non si possono emanare ordinanze dalla sera alla mattina, bisogna dare modo alla gente di organizzarsi».
«Urge assessore alla Sanità»
Una situazione incandescente, creata dal caos nelle scelte. «Tutto questo – spiega Panico – degenera in allarmismo e confusione, che non serve e non fa bene a nessuno». «C’è in atto una bomba sociale (lo testimoniano anche le forti proteste di ieri sera a Napoli, degenerate in trafferugli e arresti, ndr.) che a breve scoppierà. De Luca dovrebbe concentrarsi sulla creazione di nuovi posti letto. Dovrebbe dare modo alla Regione Campania di nominare un assessore alla Sanità che metterebbe nelle condizioni la sanità campana di affrontare veramente il Covid-19».
«Se io chiamo l’Asl e il mio medico per farmi il tampone, rischio di restare un mese a casa senza fare l’esame e non so se sono negativo o positivo. Io e la mia famiglia siamo costretti a fare la quarantena fiduciaria perché l’Asl non viene a casa, oppure io devo scendere da casa, recarmi all’ospedale e fare 12/13 ore di fila, fare il tampone e poi avere la risposta dopo 2 o 3 giorni. Uscendo di casa senza sapere se sono o no contagiato, potrei anche infettare gli altri».
Più responsabilità a medici di base, farmacie e centri
Eppure le soluzioni non sembrano lontane. «Bisognava dare più libertà ai medici di base – afferma -, alle farmacie e ai centri convenzionati. Ma non facendo pagare oltre 50 euro a esame come succede oggi: se in una famiglia devono farlo 2/3 persone ci vogliono anche 200 euro, e se la cosa si ripete più volte al mese c’è un aggravio di costi per le famiglie eccessivo. Perché De Luca non pensa a organizzare la sanità campana? L’ospedale del Mare è una cattedrale nel deserto dove è impossibile essere ricoverati. Bisogna concentrarsi a sistemare le cose e fronteggiare il problema. Invece il governatore vuole chiudere, ma chiudere non è una soluzione, anzi, aggrava il problema».
I presidenti di Regione imputano alla mancanza di mezzi di trasporto grossa parte del problema. Così anche De Luca che gestisce l’Eav, la peggiore compagnia ferroviaria d’Italia secondo il rapporto ‘Pendolaria’ di Legambiente, ma non solo. «Il problema dell’Eav sussiste da anni, prima del lockdown già bisognava potenziarla come forza lavoro e mezzi» afferma Panico. «Se una persona deve aspettare troppo un treno è normale che si creano assembramenti e insicurezza anche per i lavoratori. De Luca deve potenziare i mezzi pubblici e la sanità».
Si mira a chiudere senza pensare alle conseguenze quindi. «In Campania ci sono tanti ragazzi disabili con gravi patologie che hanno percorsi individuali da tempo. Il governatore li ha bloccati. Chiudere è la soluzione migliore per il presidente De Luca, non per la collettività. Bisognava coinvolgere tutti prima di prendere decisioni, a cominciare dalle parti sociali che possono dare un contributo. La pandemia fa paura ma bisogna gestirla, non si risolve chiudendo solamente».
Le conseguenze per i vari settori economici potrebbero essere disastrosi. «Ci sono ristoratori – spiega il segretario regionale generale Ugl – che vengono da me e affermano di volersi ammazzare perché non hanno preso né i 25mila euro, né la cassa integrazione e noi gli diciamo che devono chiudere alle 22. A questi ristoratori manca il turismo estero e quello italiano ha paura e non esce più, e noi li chiudiamo, pure, dentro. Ma come devono fare? Hanno mutui, tasse e tante spese che, però, non sono state bloccate».
Alle condizioni attuali, senza considerare un eventuale secondo lockdown, «le istituzioni devono dare un aiuto reale a questi imprenditori, perché chi sostiene il paese sono i piccoli artigiani, le piccole imprese che sommati insieme fanno il triplo del fatturato delle grandi fabbriche. Bisogna dargli sostentamenti reali perché già sono in grossa crisi. Se vogliamo far riprendere l’Italia e l’economia dobbiamo metterci a lavorare tutti insieme con iniziative serie. Non le chiacchiere del governo e di De Luca che prima delle elezioni era tranquillo sul fronte Covid, ora è l’uomo più preoccupato al mondo. De Luca sta esagerando e la gente è stanca».
Tutto è partito dal caos creatosi attorno al mondo scolastico. «Quattro giorni fa abbiamo parlato con l’assessore all’istruzione Lucia Fortini. Avevamo un accordo per riaprire in parte le scuole e dare sostegno ai disabili. Dopo quattro giorni lui (De Luca, ndr.) ha cambiato di nuovo idea e ha bloccato tutto senza coinvolgere nessuno, neanche il suo assessore. Su quali dati se quello nazionale è diverso da quello della Campania? Vorremmo vedere chi li fa questi dati, perché a noi non risultano tali. Perché la Cina (dove è partita la pandemia) adesso è la meno contagiata al mondo? Significa che hanno adottato qualche misura importante. Noi siamo ancora fermi e vogliamo chiudere tutto».
Il governatore denuncia gli assembramenti all’esterno delle scuole. «Eppure, a suo dire, durante il primo lockdown eravamo i più disciplinati, ci vantavamo di avere meno contagi e di essere la regione più sicura d’Italia, ma oggi secondo De Luca siamo la regione peggiore, cosa è cambiato in questi 3 mesi? Non siamo più disciplinati? Io ho accompagnato mio nipote a scuola, le posso dire che le mamme accompagnavano i bambini rispettando il distanziamento, dove li ha visti lui questi assembramenti?» chiede Panico.
«L’unico assembramento – dice l’esponente dell’Ugl – reale si verifica in metropolitana. Dove non ci sono i servizi d’ordine come nelle altre regioni. All’interno delle stazioni ci sono i servizi di vigilanza che la Regione paga, perché non potenziare la vigilanza per far rispettare il distanziamento?». Con la chiusura della didattica in presenza si è dimostrato la poca attenzione nei confronti dei genitori ma soprattutto dei bambini. «Se una mamma deve andare a lavoro, a chi li lascia i figli. Un ragazzo autistico che fa un percorso di recupero importante come fa se chiudi la scuola dall’oggi al domani? Ci sono patologie gravi e serie, non puoi interrompere il servizio pubblico» conclude Panico.
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