«L’ordinanza non è infondata ma per la prima volta è servita a far parlare i giornali del tema sanitario e del tema umanitario. Perché i migranti non devono partire, devono restare nei loro paesi». Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a margine del meeting politico del gruppo all’Ars ‘Diventerà Bellissima’ tenutosi nei giorni scorsi a San Leone, in provincia di Agrigento.
Trentotto hotspot per migranti non in regola
Lo stesso governatore ha sottolineato la necessità di una risoluzione della problematica inerente i recenti sbarchi a Lampedusa. «Andremo avanti di fronte a questa emergenza- spiega Musumeci – abbiamo messo Conte con le spalle al muro». Dei 42 hotspot presenti in Sicilia, infatti, 38 non sono regolari mentre i centri di accoglienza sono al collasso; problematiche che, stando al parere del governatore della Sicilia, nessuno intende affrontare.
Musumeci si è poi soffermato sull’ordinanza che ha previsto la chiusura degli hotspot e che ha portato a numerose trattative anche a Roma, conclusesi con un nulla di fatto: anche questa volta l’Europa non ha dato una risposta esaustiva. «La gente in mare va sempre soccorsa. Il problema è capire se noi vogliamo fare ancora della migrazione o farne una risorsa. Non vogliamo lasciare spazio a speculatori e a chi fa business sulla pelle dei disperati», ha affermato. Stando al parere del governatore della Sicilia, inoltre, anche la Chiesa sembrerebbe insensibile alla delicata questione dei migranti.
Gli ultimi sbarchi hanno riguardato migranti provenienti dalla Tunisia e, a tal proposito Musumeci ha aggiunto che l’emergenza migranti continua a passare inosservata e i grillini con l’estrema sinistra non si preoccupano della gestione degli hotspot. «L’ordinanza è sospesa in questo momento, ma questo non mi interessa», conclude Musumeci.
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