Conte non trova l’accordo sul dl Agosto, ennesima approvazione ‘salvo intese’

Conte
Giuseppe Conte

Salvo intese, tecniche. Non sono bastati giorni di riunioni, il rischio di uno sciopero generale minacciato dai sindacati, e nemmeno due giorni di trattative dei tecnici culminate con l’ennesimo Consiglio dei ministri terminato a tarda notte. Il decreto Agosto, la «terza manovra Covid» come l’ha battezzato lo stesso Conte nella conferenza stampa finale, è l’ennesimo provvedimento che viene varato da questo governo senza aver trovato un accordo complessivo.

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Stavolta il problema non è politico ma tecnico, ma il risultato finale per Conte non cambia perché comunque il decreto rimane ‘aperto’ e bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per avere la chiara dimensione del provvedimento.

Nel frattempo vediamo alcune misure previste. Confermato, come da attese, il blocco dei licenziamenti per il periodo massimo di fruizione della Cassa integrazione o dell’esonero contributivo e cioè per altre 18 settimane. Infatti, la proroga della Cassa integrazione sarà di altre 18 settimane, di cui le prime 9 senza costi per le imprese e le ulteriori 9 con un’aliquota variabile fra il 9 per cento e il 18 per cento in caso di calo del fatturato uguale o inferiore al 20 per cento.

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Previsto un bonus indennità una tantum di 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e di altri settori, per i lavoratori dello spettacolo, sportivi, intermittenti e marittimi; inoltre, proroga di un’altra mensilità, previa presentazione di una nuova domanda, del Reddito di Emergenza (da 400 a 800 euro).

Proroga di ulteriori 2 mensilità della NASpI e della Dis-Coll (indennità di disoccupazione mensile) per coloro che hanno visto terminare il sussidio a maggio e a giugno, e per coloro che hanno già beneficiato della proroga prevista nel Decreto Rilancio. Interventi anche a favore dell’artigianato e dell’agricoltura con oltre 1,5 miliardi per il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato e per i lavoratori in somministrazione, mentre per gli operai agricoli proroga di 50 giorni della Cassa integrazione salariale per gli operai agricoli.

Novità anche per le pensioni di invalidità con l’adeguamento dell’assegno di invalidità civile al 100 per cento, estendendo il regime previsto per le persone di età pari o superiore a 60 anni (circa 650 euro al mese) a tutti i maggiorenni.

Spazio anche per il Sud in questa manovra con l’introduzione di un’agevolazione pari al 30 per cento dei contributi per le imprese del Sud. Per imprese e autonomi, invece, arriva la sospensione dei pagamenti delle cartelle fino a metà ottobre mentre i versamenti di tasse, ritenute e contributi sospesi tra marzo, aprile e maggio si potranno saldare al 50 per cento entro dicembre in 4 rate, l’altro 50 per cento.

Non ci saranno bonus per i consumi, sia per i ristoranti e sia per gli altri beni. Al suo posto incentivi per i pagamenti cashless, ma da fine anno e sulla base delle indicazioni del Mef che dirà su quali acquisti con carte sarà possibile ottenere rimborsi.

Conte: approvato decreto importante per rilancio nostra economia

Gualtieri e Conte
Gualtieri e Conte

Queste, quindi, le misure della terza manovra, quella che chiude il cerchio rispetto ai primi due decreti varati dal governo grazie ai due precedenti scostamenti di bilancio. «Abbiamo appena approvato un decreto importante di rilancio della nostra economia» spiega il premier Giuseppe Conte, con misure significative che, sommando tutti i provvedimenti messi in campo dal governo, valgono «100 miliardi di euro».

Roberto Gualtieri
Roberto Gualtieri

In particolare sono 12 i miliardi per il lavoro, sottolinea il premier Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri con soddisfazione evidenzia come «il pacchetto lavoro è molto consistente, con un giusto equilibrio tra sostegno all’occupazione, un rifinanziamento alla cassa integrazione, un prolungamento ai divieti di licenziamento, incentivi all’occupazione sia per nuove assunzioni sia per il passaggio dalla cassa integrazione al lavoro».

Come detto il decreto Agosto parla anche al Sud tanto che il premier Conte si dice «orgoglioso per le misure verso il Sud. Lo dico non da uomo del Sud ma da cittadino italiano». Misure, per Giuseppe Conte, di «portata storica: conosciamo il deficit anche di infrastrutture del Sud, che è meno competitivo e noi vogliamo che il gap sia recuperato. Non dividiamo l’Italia in due e offriamo un aiuto per la ripresa per le aree più svantaggiate per la ripresa dell’Italia intera».

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Un punto evidenziato anche dallo stesso Gualtieri: «C’è una modulazione nuova degli interventi con alcune scelte di grande rilievo, primo fra tutte l’avvio di una fiscalità di vantaggio per il lavoro per il mezzogiorno che si accompagna a un rafforzamento delle misure per le aree interne di tutto il paese. Una scelta significativa per affrontare la questione meridionale in un piano più ampio di investimenti e di riforme. Far ripartire il Sud è una condizione per far ripartire tutto il paese».

Provenzano: da decenni non c’è un governo così determinato per il rilancio del Sud

Giuseppe Provenzano

Mentre il ministro Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, loda l’operato del governo, chiarendo che «da decenni non c’è un governo così determinato a rilanciare il Sud, senza dimenticare altre parti del Paese. Un Sud che lavora, non assistito, serve anche al Centro e al Nord. Se cresce il Sud cresce anche il resto del Paese. Dobbiamo renderlo attrattivo».

E proprio riguardo la crescita delle imprese nel Mezzogiorno lo stesso Provenzano riflette: «Dobbiamo prendere atto che lavorare al Sud costa di più e dobbiamo mettere in campo misure per evitare che ci sia una ripresa senza ripresa del lavoro, combattere il sommerso e invogliare investimenti. La defiscalizzazione è una misura che riguarda quasi 500mila imprese».

Adesso bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che non arriverà come di consuetudine prima di una settimana visto anche che il debutto in Parlamento sarà per il 18 nell’Aula del Senato quando verrà annunciato e incardinato nelle Commissioni di merito.

Ma Conte ha subito spiegato che il testo potrà essere migliorato nell’ambito della discussione parlamentare, anche se bisognerà capire quali e quanti saranno i margini di manovra per deputati e senatori. Intanto il premier Conte ha trovato anche l’occasione per dare una regolata al governo e rigettare indietro un po’ di polemiche.

Conte: soddisfatto dai miei ministri. Rimpasto? E’ formula logora, concentrati su misure e riforme

«Sono pienamente soddisfatto di tutti i miei ministri, non è avvertita nessuna esigenza di rimpasto, è una formula un po’ logora, siamo concentrati, abbiamo un’occasione storica e non possiamo non rimanere concentrati sulle misure per investimenti e riforme strutturali». Parole che almeno per questo agosto sembrano mettere a tacere le voci di cambi e rimescolamenti nella compagine di governo.

Probabilmente se ne riparlerà a settembre, forse dopo le regionali che in base agli ultimi sondaggi dell’agenzia Dire e della società Tecnè vedono il Centrosinistra in grossa difficoltà sia in Puglia e sia nelle Marche. Ma a stupire è il dato proveniente dalla Campania dove la partita sarebbe aperta con De Luca avanti soltanto di un paio di punti percentuale.

E pure in Toscana la distanza a favore del Centrosinistra sarebbe ridotta e di soli 5 punti. Per il momento il conto è di 4 a 2 per il Centrodestra, ma con Toscana e Campania così ballerina il rischio cappotto è altissimo. Per questo il futuro del governo Conte bis dipenderà molto dal risultato delle regionali, che potrebbe travolgere tutto e tutti. Ed allora altro che rimpasto.

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