Caos scuola, in aula di sabato e gruppi di apprendimento. I presidi bocciano le linee guida

A meno di tre mesi dall’inizio dell’anno continua il caos per la riapertura della scuola. Critiche arrivano dai presidi di Anp guidati da Antonello Giannelli che bocciano le linee guida che dovranno avere il via libera domani in Conferenza Stato-Regioni. Il piano scuola «non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale» affermano.

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Nel documento preparato dal Ministero è prevista la riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento; l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; la frequenza scolastica in turni differenziati. Inoltre per le scuole secondarie di II° grado attività didattica in presenza e digitale integrata; aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari; estensione del tempo scuola alla giornata di sabato.

Scuola, refezione in più turni per evitare affollamento

Le scuole potranno poi valutare l’opportunità di effettuare la refezione scolastica in due o più turni per evitare l’affollamento dei locali. Qualora non sia sufficiente, gli enti locali potranno studiare la realizzazione di soluzioni alternative come il consumo del pasto in monoporzioni all’interno dell’aula scolastica.

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L’uso di mascherine, si legge nella indicazioni della bozza, non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine ‘leggere’ e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi.

Scuola, Azzolina: «La riapertura non è fatta solo di sicurezza e prevenzione»

Lucia Azzolina e il dl Scuola
Il ministro Azzolina

«In questi giorni – ha affermato il ministro Lucia Azzolina – stiamo lavorando senza sosta alle Linee guida per la riapertura delle scuole nel prossimo mese di settembre, un lavoro complesso che stiamo portando avanti con gli stakeholder della scuola, con le Regioni e gli Enti locali e che chiuderemo questa settimana. So che sono molto attese. Stiamo tutti collaborando per il bene dei nostri studenti. Ma la riapertura – sottolinea – non è fatta solo di misure di sicurezza e di prevenzione del contagio. Stiamo guardando anche oltre. Dal prossimo settembre, troverà applicazione la legge sull’Educazione Civica. Vogliamo che le scuole siano preparate».

Scuola, arriva Educazione civica

L’obiettivo, secondo il ministro, è fare in modo che «le ragazze e i ragazzi, fin da piccoli, possano imparare principi come il rispetto dell’altro e dell’ambiente che li circonda, utilizzino linguaggi e comportamenti appropriati quando sono sui social media o navigano in rete. Realizzare questo documento e inviarlo alle scuole è un atto non solo amministrativo, ma anche profondamente simbolico. Ci dice che l’avvio del nuovo anno scolastico sarà non solo il momento del ritorno in classe, ma anche l’inizio di un nuovo cammino per portare la scuola nel futuro, rendendola più moderna, sostenibile, ancora più inclusiva».

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«Essenziale sarà anche la formazione degli insegnanti, sarà quindi una delle priorità su cui lavoreremo per l’avvio del nuovo anno scolastico – aggiunge il ministro -. Solo così le difficoltà che stiamo affrontando a causa della pandemia saranno non solo un ostacolo da superare, ma un’occasione di miglioramento, uno stimolo a guardare avanti, per tutti» conclude.

Nelle linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica a partire dal prossimo anno scolastico, il 2020/2021, questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia. Le linee guida rappresentano un documento attraverso il quale i dirigenti scolastici e gli insegnanti potranno dare seguito alle regole che entreranno in vigore a settembre. Secondo quanto previsto dalla legge 92 del 2019 l’insegnamento di Educazione civica avrà, dal prossimo anno scolastico, un proprio voto, con almeno 33 ore all’anno dedicate. Tre gli assi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

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