Decreto Liquidità, Marta Schifone (FdI): «Dal Governo ancora uno schiaffo ai liberi professionisti»

«Abbiamo assistito in queste settimane a uno squallido balletto del governo. L’indecisione e l’imprecisione con la quale si è mosso sono imbarazzanti». Lo sottolinea Marta Schifone, responsabile nazionale del dipartimento Professioni di Fratelli d’Italia. «Dapprima si era assistito a una discriminazione vergognosa a scapito dei professionisti italiani, rientrata solo a seguito della nostra forte denuncia a tutti livelli, oltre che della legittima levata di scudi dell’intero comparto, con l’inserimento nel decreto ‘Cura Italia’. Questo ‘ravvedimento’ è, però, durato poco».

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«Nel decreto liquidità si è deciso – continua – di restringere nuovamente, nottetempo, la platea dei destinatari del bonus dei 600 euro promessi, inserendo, requisiti oltremodo limitanti». Nell’articolo 34 del decreto si legge infatti che “Ai fini del riconoscimento dell’indennità di cui all’articolo 44 del decreto legge 17 marzo 2020, n.18, i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva”.

«Questa è l’ennesima riprova – prosegue l’esponente nazionale di Fratelli d’Italia – che esiste un vero e proprio disegno che mina le fondamenta del sistema delle professioni e che vuole infliggere un altro, insopportabile, carico alle già molto precarie situazioni di questi lavoratori».

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«E allora, prendiamo atto – rileva – che non si tratta di sviste o di errori, che lo dicano apertamente, prendendosi le proprie responsabilità: dietro l’azione di questo governo c’è il chiaro intento di escludere un intero settore, che da sempre è sottostimato, snobbato da una certa sinistra, che lo ha sempre considerato come figlio di un Dio minore. Noi di Fratelli di Italia, crediamo che i professionisti siano la spina dorsale del paese, una forza sociale che merita ascolto e tutela. Una risorsa sulla quale puntare per poter ripartire, in quello che sarà lo scenario economico della Nazione, una volta terminata la fase più acuta della crisi economica» conclude Marta Schifone.

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