Centrodestra a Conte: «Basta protagonismi. Parlamento lavori giorno e notte per migliorare il Cura Italia»

Incontro a Palazzo Chigi, determinante il ruolo del Capo dello Stato

Nel giorno in cui per la seconda volta consecutiva i dati sui contagi e i morti scendono, governo e opposizioni tornano a vedersi e parlare. Un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Conte (in video conferenza i ministri Speranza e Gualtieri) e i leader dei rispettivi partiti di centrodestra: Salvini, Meloni e Tajani, per definire le regole del gioco e anche la larghezza del campo sul quale si giocherà la partita sul dl Cura Italia. Presente all’incontro anche Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. Un riavvicinamento, dopo giorni di dichiarazioni di fuoco, a cui ha contribuito senza dubbio il presidente della Repubblica, che proprio in mattinata aveva sentito Matteo Salvini e che, probabilmente, non avrà mancato di fare una telefonata anche allo stesso premier Conte.

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Berlusconi: «Il governo finora ha preferito non ascoltarci»

In realtà al di là dell’incontro il clima tra governo e centrodestra rimane pesante e infatti nel corso dell’incontro Salvini, Meloni e Tajani avrebbero criticato e ‘rimproverato’ Giuseppe Conte per aver annunciato sabato la ‘nuova stretta’ solo all’ultimo momento, senza coinvolgerli. Dobbiamo essere chiamati a una battaglia comune, questo il senso delle loro parole, e non possiamo essere avvertiti tre ore prima. Concetti ribaditi in pubblico anche da Silvio Berlusconi ai microfoni di ‘Zapping’, spiegando che «abbiamo offerto collaborazione mettendo a disposizione le nostre migliori risorse e continuiamo a portare anche in questo momento le nostre proposte concrete. Ma il governo fino a ora ha preferito non ascoltarci e fare da solo».

Meloni: «Parlamento diventi ‘Unità di Crisi’»

Protagonismo che per il centrodestra ha un’unica contromisura: il Parlamento convocato subito e in modo tale da garantire lo spazio necessario per esaminare e intervenire sul dl Cura Italia. Lo dice senza troppi giri di parole Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «La situazione del Parlamento italiano di fronte ad un’emergenza come quella del Coronavirus non può essere questa. Non può essere un Palazzo chiuso e sbarrato agli occhi dei suoi cittadini. Noi chiediamo che il Parlamento diventi un’Unità di Crisi nella quale poter lavorare quotidianamente, mettere insieme le energie migliori, fare proposte e dare risposte agli italiani». Concetti ribaditi anche da Matteo Salvini: «Apertura e piena operatività del Parlamento, che deve lavorare giorno e notte come fanno tante altre aziende italiane».

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Salvini: «Tutela economica dei lavoratori»
Tajani: «Varare un decreto ‘New Deal’»

Fin qui la polemica, ma sul fronte delle proposte Matteo Salvini fissa paletti ben precisi: «Tutela economica di tutti i lavoratori, partite Iva comprese, non solo di alcuni. Liquidità e stop alle tasse per le imprese, soprattutto quelle più piccole. Soldi subito ai Comuni, per aiutare i sindaci ad essere vicini a tutti i loro cittadini. Difesa delle aziende italiane, che rischiano di essere comprate sottocosto da multinazionali straniere». Mentre Antonio Tajani di Forza Italia propone al governo «un decreto ‘New deal’, che preveda investimenti pubblici e edilizia privata, lo sblocco di 100 miliardi per le infrastrutture pubbliche con sospensione del codice degli appalti, il rifinanziamento della legge sulle periferie e dei sistemi metropolitani per ulteriori 100 miliardi». E il rilancio di un «grande ‘piano casa’ per l’ammodernamento e messa in sicurezza dell’edilizia privata». Infine, da Fratelli d’Italia arriva l’ennesimo stop «all’ipotesi del ricorso al MES» e la «difesa degli asset nazionali strategici, a rischio di scalata predatoria da speculatori ed entità estere». Ma su tutto, ribadisce Giorgia Meloni, il principio che «ogni limitazione della libertà individuale o di movimento sia decisa dal Parlamento e non con decreto del governo».

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Ipotesi tre passaggi parlamentari per il decreto Cura Italia.
Intanto giovedì Conte in Aula

L’attenzione adesso si sposta proprio in Parlamento, dapprima al Senato dove domani alle 15 è prevista l’audizione in streaming con le Commissioni Bilancio di Camera e Senato del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Atto d’inizio dell’esame del dl Cura Italia, rispetto al quale però ancora non è chiaro come si procederà. Infatti, l’ipotesi che circolava all’inizio era quella di un doppio passaggio tra Senato e Camera e che quindi l’esame di merito sarebbe stato soltanto al Senato, anche alla luce dei tempi stretti di conversione del provvedimento (fine aprile). Ma nelle ultime ore ci si starebbe orientando per un esame ampio con tre passaggi parlamentari, consentendo così anche alla Camera di lavorare con attenzione al provvedimento Cura Italia.

Altro problema poi saranno le modalità con cui discutere e votare il decreto, visto che bisognerà garantire il rispetto di tutte le norme di carattere sanitario ed igienico indicate nelle scorse settimane dal governo, a partire da quella del metro di distanza tra le persone. Ma tutto questo sarà oggetto della riunione dei capigruppo del Senato fissata per mercoledì pomeriggio. Intanto per giovedì è prevista l’informativa del premier Conte alla Camera (ore 9.45) e al Senato (ore 12.30) sull’emergenza Covid-19. E c’è da scommetterci che sarà l’ulteriore occasione per le opposizioni per puntare il dito contro il presidente del Consiglio e le sue, discutibili, scelte comunicative di questa emergenza sanitaria.

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