Appalti e corruzione a Pozzuoli: nei file sequestrati la «contabilità» segreta

Indicati nominativi di persone, di enti pubblici, di categorie e regali di vario tipo

Nel corso dell’inchiesta di Napoli su appalti e corruzione, sono stati sequestrati anche diversi documenti in Word ed Excel, ritenuti da Guardia di Finanza, dalla Polizia di Stato e dalla Procura (sostituti procuratori Sica e Capuano, procuratore aggiunto Ferrigno) una sorta di contabilità segreta indicativa delle modalità con le quali l’imprenditore Salvatore Musella, il nipote Della Corte e Gianluca Flaminio (destinatari oggi di tre delle undici misure cautelari emesse dal gip) erano «avvezzi a muoversi».

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Nei file, uno denominato Natale 2020, vengono indicati nominativi di persone, di enti pubblici (Asl, Poggioreale, Ospedali, carceri, Università, etc. etc), di categorie (per esempio «politici») e regali di vario tipo (cesti, bottiglie, buoni outlet del valore di 500 euro ma anche computer, cellulari e orologi). Si tratta di documentazione sulla quale è verosimile pensare che ora gli investigatori compulseranno gli indagati.

Le intercettazioni – sia telefoniche, sia ambientali – si legge nell’ordinanza del gip – come anche sulle chat whatsapp trovate sui cellulari sequestrati agli indagati dimostrerebbero «che Oddati si dedicava con particolare impegno alle questioni inerenti al bando del Rione Terra (di Pozzuoli), indicendo riunioni presso il suo ufficio romano, incontrandosi a più riprese con Musella, contattando e compulsando ripetutamente Bastianelli e Palmucci (anche loro destinatari di un provvedimento), tenendosi informato sulle evoluzioni e incalzando lui stesso i vari soggetti coinvolti per giungere alla proficua definizione del lucroso affare in ballo».

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