Appalti e corruzione al Rione Terra: in manette l’ex sindaco Vincenzo Figliolia e Nicola Oddati

Operazione di Gdf e Polizia: 11 misure cautelari

Concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti: è quanto la Procura di Napoli contesta, a vario titolo, a undici indagati, tra esponenti politici, amministratori locali e imprenditori a cui la Guardia di Finanza e della Polizia di Stato hanno notificato altrettante misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Napoli su richiesta dell’ufficio inquirente partenopeo.

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I presunti illeciti sono stati scoperti dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un’altra attività investigativa su presunte turbative nella gara relativa alla concessione pluriennale del Rione Terra di Pozzuoli per la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero. I fatti al vaglio dei magistrati della seconda sezione – «Reati contro la Pubblica Amministrazione” – della Procura di Napoli (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituti procuratori Immacolata Sica e Stefano Capuano) riguardano, quindi, turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli; ipotesi di corruzione per l’aggiudicazione di altra pubblica concessione; presunte intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra e anche per altri appalti pubblici.

I coinvolti

Figurano Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Pd e attualmente dirigente della Regione Campania, e l’ex sindaco di Pozzuoli (Napoli) Vincenzo Figliolia, già coinvolto in un’altra analoga indagine, tra le persone arrestate. Per loro il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Giorgio Palmucci (ex presidente di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo e componente della commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione relativa alla riqualificazione del Rione Terra a Pozzuoli) e l’imprenditore Salvatore Musella

Gli arresti ai domiciliari riguardano due collaboratori dell’imprenditore Salvatore Musella: si tratta di Salvatore Della Corte e di Gianluca Flaminio. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece è stato notificato Giovanni Bastianelli (all’epoca dei fatti direttore esecutivo dell’Enit), al dipendente del comune di Pozzuoli Angelo Tortora (ritenuto collaboratore di Figliolia), ad Antonio Carrabba, collaboratore di Musella e a Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione in Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria, e a Luciano Santoro, anche lui del Partito Democratico, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto.

La ricostruzione

Dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli sarebbe emerso che, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l’imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania.

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Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia sarebbe quindi stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte. Tutto però è stato sventato dalle dall’inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere undici misure cautelari.

Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba), da un dipendente del Comune di Pozzuoli (Angelo Tortora), da Giorgio Palmucci presidente protempore di Enit, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all’epoca direttore esecutivo dell’Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell’intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del PD di Reggio Calabria) nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di «Palazzo Carducci» a Taranto e del complesso scolastico «B. Chimirri» di Catanzaro.

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