Il principe e la scheda ballerina: assolto Nicola Cosentino

La Cassazione conferma la sentenza d’Appello: rigettato il ricorso della Procura

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura generale di Napoli, confermando l’assoluzione per l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, nel processo cosiddetto «Il Principe e la scheda ballerina», in cui l’ex coordinatore campano di Forza Italia era accusato del reato di tentato impiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, in relazione alla costruzione a Casal di Principe (Caserta) di un centro commerciale voluto dal clan dei Casalesi, ma mai edificato.

Punti Chiave Articolo

Cosentino (difeso da Agostino De Caro, Stefano Montone ed Elena Lepre) era stato assolto dalla Corte di Appello di Napoli il 29 settembre 2020 per «non aver commesso il fatto»; la sentenza di secondo grado aveva ribaltato il verdetto dei giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che avevano condannato Cosentino in primo grado a cinque anni e mezzo di carcere. Si chiude così definitivamente per l’ex politico di Forza Italia uno dei numerosi procedimenti giudiziari in cui è rimasto coinvolto.

Pubblicità

La vicenda processuale

L’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli «Il Principe e la scheda ballerina» da cui è nato il processo a carico di Cosentino, portò nel dicembre 2011 all’arresto di quasi 50 persone, non solo per la realizzazione del centro commerciale il Principe, ma anche per voto di scambio in relazione alle elezioni comunali di Casal di Principe del 2007 e del 2010. In cella finirono alcuni politici, tra cui l’ex sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano, già condannato insieme ad un’altra quarantina di imputati.

Cosentino e circa venti altri imputati avevano scelto la via del processo ordinario. Il principale fatto contestato a Cosentino riguardava un incontro che l’ex sottosegretario ebbe a Roma presso la filiale dell’Unicredit, il 7 febbraio 2007, che secondo l’accusa doveva servire per fare pressioni sul funzionario Cristoforo Zara per concedere il finanziamento da 5 milioni di euro per realizzare il centro commerciale.

Pubblicità Federproprietà Napoli

I legali di Cosentino avevano sempre smentito la circostanza che l’incontro fosse servito allo scopo indicato dalla Dda, in quanto il prestito era già stato deliberato il 31 luglio del 2006, e due giorni prima del famoso incontro l’Ufficio Legale dell’Istituto di Credito diede parere positivo all’erogazione; la quale, peraltro, fu poi bloccata.

Potrebbe interessarti anche:

Setaro

Altri servizi

Ragazzino travolto e ucciso nel Casertano: preso il pirata della strada

È il fratello di un pentito di camorra È il fratello di un pentito di camorra, già noto alle forze dell’ordine, il presunto pirata della...

A Napoli un 34enne accoltellato alla schiena da sconosciuti

Ricoverato in codice rosso, non è in pericolo di vita Ieri, in tarda serata, a Napoli, un uomo di 34 anni, residente nel quartiere di...

Ultime notizie

Giulia Tramontano, la mamma: «Scusa perché non posso difenderti dall’ingiustizia»

Due giorni fa la sentenza del processo di appello «Spero che in quelle cuffie tu stia ascoltando la mia voce che ti chiede scusa perché...

Omicidio Della Gatta, colpo di scena in Appello: assolto il boss Michele Zagaria

Condannati invece Vincenzo Schiavone e Antonio Iovine Colpo di scena in Appello nel processo per un’omicido avvenuto nel Casertano 25 anni fa circa. La Corte...

Regionali, Giorgio Zinno si dimette da sindaco di San Giorgio a Cremano

Oggi si è dimesso anche il sindaco di Ercolano Buonajuto Il sindaco Giorgio Zinno ha rassegnato, questa mattina, le sue dimissioni da primo cittadino. Dal...