Bancarotta fraudolenta da 80 milioni di euro, due arresti

Eseguite misure cautelari nei confronti di tre società della Valle Caudina

Avrebbero determinato un passivo di circa 80 milioni di euro e il fallimento, il 17 giugno 2020, di una società operante nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, con numerosi appalti pubblici in Campania ed in diverse regioni del sud Italia.

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I militari della Guardia di Finanza di Benevento hanno notificato due arresti (uno in carcere e uno ai domiciliari) e un divieto, della durata di un anno, di esercitare imprese o di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche, emessi dal gip su richiesta della Procura di Benevento, coordinata da Aldo Policastro, nei confronti di tre indagati accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta (documentale e dissipativa), autoriciclaggio e reati tributari per svariati milioni di euro.

Eseguite, dai finanzieri, anche misure cautelari nei confronti di tre società della Valle Caudina ed operanti, per la maggior parte, nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti. In particolare, è stato notificato il sequestro preventivo nei confronti di due società con la contestuale nomina di un amministratore giudiziario e il sequestro preventivo di oltre sei milioni di euro. Le indagini preliminari hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei legali rappresentanti delle società coinvolte e di altre due persone, risultate essere dei prestanome.

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