Italia zona gialla per due giorni, l’ultima beffa per bar e ristoratori

L’Italia zona gialla ‘rafforzata’ per due giorni, 7 e 8 gennaio, poi ritornerà la fascia arancione in vista del week-end. Tante persone hanno esultato convinti che fosse una buona notizia ma la decisione di Palazzo Chigi per ristoratori, bar e tantissime attività commerciali è solo l’ultima beffa.

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Nel dettaglio nelle giornate di giovedì e venerdì entreranno in vigore regole parzialmente meno rigide – per spostamenti, bar, ristoranti e centri commerciali- secondo le misure previste dal decreto varato ieri dal governo, firmato dal presidente Mattarella e valido fino al 15 gennaio.

Oltre al coprifuoco tra le 22 e le 5, per tutto il periodo coperto dal provvedimento saranno vietati gli spostamenti tra regioni o province autonome diverse, tranne che per «comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute» documentabili con l’autocertificazione. È ammesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. No, invece, agli spostamenti verso le seconde case che si trovano in un’altra regione o provincia autonoma. Riapertura anche per i negozi e i centri commerciali.

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Secondo quanto deciso da Conte bar e i ristoranti potranno essere aperti fino alle 18, poi saranno consentiti l’asporto e la consegna a domicilio. Ma quanti saranno in grado con meno di 48 ore di preavviso di aprire per appena 10 ore lavorative al giorno? Molti dipendenti sono in cassa integrazione e non è conveniente per richiamarli per appena due giorni in cui gli incassi saranno giocoforza bassi.

Senza contare il fatto che aprire un ristorante significa dover procedere all’acquisto di beni di prima necessità come alimenti o bevande. Tutte operazioni necessarie alla messa in opera che normalmente sono frutto di una programmazione e che svolgere in mezza giornata (questo il tempo a disposizione visto la tardiva comunicazione del governo) comporta notevoli difficoltà. Ma se anche per miracolo si riuscisse a preparare tutto, quanta gente andrà a pranzo fuori un giovedì e un venerdì qualunque?

Ed ecco perché tantissime attività di ristorazione domani continueranno a tenere le serrande bassate e non riceveranno sostegno da parte di nessuno. Alle attività servono ristori veri, programmazione e non chiacchiere. La scarsa programmazione del governo e l’approssimazione di chi gestisce il Paese ha messo in atto solamente l’ennesima beffa.

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