Camorra, da Napoli a Roma per gestire il traffico di stupefacenti: 5 arresti nel clan Orlando-Nuvoletta

Il clan Orlando-Nuvoletta di Marano (provincia di Napoli) controllava il traffico di droga – hashish e cocaina – dalla provincia di Napoli a Roma. Questa mattina i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito, nel territorio di Marano di Napoli e presso le carceri di Nuoro e Tolmezzo, due distinte ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 5 persone.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose e associazione di tipo mafioso. Destinatario di un’ordinanza anche Lorenzo Nuvoletta, figlio del boss Ciro Nuvoletta ucciso nel 1984, gravemente indiziato di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio.

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Le indagini hanno permesso di delineare l’assetto e l’operatività di un gruppo criminale attivo nel traffico di sostanze stupefacenti, in particolar modo cocaina e hashish. Il sodalizio, con struttura stabile a Marano e propaggini operative a Roma, agiva sotto il costante controllo del clan maranese Orlando-Nuvoletta. Gli investigatori hanno appurato come elementi di spicco del clan si fossero recati in più occasioni a Roma anche al fine di verificare il funzionamento e l’efficienza del gruppo attivo nella capitale.

Nonostante gli indagati avessero adoperato accorgimenti tecnologici finalizzati a eludere le investigazioni, gli inquirenti hanno comunque raccolto significativi elementi necessari a documentare la gestione sul territorio romano del traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

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Altra attività investigativa ha inoltre consentito di verificare come Lorenzo Nuvoletta sia il reale proprietario di una concessionaria di auto con sede legale ed operativa nel comune di Villaricca (Napoli) fittiziamente intestata a due soggetti, uno dei quali legato all’indagato da vincoli di parentela. Di conseguenza i carabinieri hanno provveduto a dare esecuzione al sequestro preventivo del 100% delle quote sociali.

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