Dal 10 luglio, i contenuti di Instagram saranno visibili su Google: chi è coinvolto, cosa cambia e come disattivare l’opzione

Intervista a Luisa Liccardo, Social Media Manager di Napoli

A partire dal 10 luglio 2025, Instagram permetterà ai motori di ricerca come Google e Bing di mostrare nei risultati esterni le foto e i video pubblici pubblicati da account professionali. Un cambiamento che apre nuove possibilità per chi lavora sui social, ma che porta con sé anche dubbi legati alla privacy e alla gestione dei propri contenuti.

Per capire meglio l’impatto di questo aggiornamento, ilsud24.it ha intervistato Luisa Liccardo, Social Media Manager di Napoli esperta in strategie SEO sui social, per chiarire cosa succede e cosa può significare per chi lavora con Instagram.

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Luisa, partiamo dall’inizio: cosa sta cambiando su Instagram?

«Instagram ha iniziato ad avvisare gli utenti. Dal 10 luglio, chi ha un profilo professionale pubblico su Instagram potrà vedere i propri post e reel pubblicati a partire dal 2020 comparire direttamente nei risultati di ricerca esterni, come Google o Bing.

È la prima volta che Instagram permette in modo esplicito questa apertura, e riguarda esclusivamente gli account che rispettano tre condizioni precise: devono essere pubblici, professionali e gestiti da persone maggiori di 18 anni.

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Ma i contenuti Instagram non erano già visibili su Google?

«Sì, e questo è un punto importante. In realtà, molti contenuti pubblici di Instagram compaiono già da tempo nei risultati di ricerca esterni.
Instagram aveva chiesto ai motori di non indicizzare questi contenuti, ma non c’è mai stato un blocco tecnico. Google, in molti casi, ha deciso di non rispettare del tutto questa richiesta, mostrando comunque post, reel e profili pubblici.

Quindi, la vera novità non è che i contenuti potranno essere trovati su Google — perché succede già — ma che ora sarà l’utente a poter scegliere in modo consapevole se vuole che i propri  contenuti vengano indicizzati dai motori di ricerca.

Può spiegare meglio cosa vuol dire che i contenuti verranno “indicizzati”?
«Certo. L’indicizzazione è il processo con cui i motori di ricerca, come Google, scansionano e archiviano i contenuti pubblici presenti sul web. Una volta indicizzati, questi contenuti possono essere mostrati quando qualcuno fa una ricerca con parole collegate. Significa che i post di un profilo professionale su Instagram potranno essere visibili anche fuori dalla piattaforma, a chi fa ricerche su Google per esempio, senza bisogno di avere un account Instagram.

Chi decide se i propri contenuti saranno visibili su Google o no?
«La scelta resta sempre dell’utente. Chi ha un profilo che rientra nei criteri può disattivare l’indicizzazione in tre modi:

  1. Dalle impostazioni del proprio account, disattivando l’opzione che permette la visualizzazione nei motori di ricerca.

  2. Rendendo l’account privato. Un account privato non potrà mai essere indicizzato.

  3. Tornando a un account personale. La novità riguarda solo i profili professionali, quindi chi passa a un profilo personale non sarà coinvolto.

Perché qualcuno dovrebbe scegliere di disattivare questa funzione?
«Domanda interessante. Alcuni professionisti, pur avendo un profilo pubblico, potrebbero non voler vedere i propri contenuti fuori dal contesto di Instagram. Penso a chi lavora in settori delicati o usa il profilo in modo ibrido tra personale e professionale. Oppure a chi ha contenuti datati che non vuole far riemergere nei risultati di ricerca. Insomma, non è una scelta scontata per tutti: conviene fermarsi un attimo, guardare il proprio profilo e capire se questa esposizione maggiore. che potrebbe migliorare la SEO. è davvero in linea con la propria strategia.

Molti lettori forse non sanno bene cosa sia la SEO. Può aiutarci a capire?
«Volentieri. Quando parliamo di SEO, parliamo di tutto ciò che può aiutare un contenuto a farsi trovare più facilmente sui motori di ricerca.
Google, per esempio, non si limita a leggere le singole parole, ma cerca di capire di cosa stai parlando. Se un contenuto è scritto in modo chiaro, tratta bene un argomento e usa termini pertinenti (parole chiave), ha molte più possibilità di comparire tra i primi risultati di ricerca.
In pratica: più un contenuto è comprensibile e utile, più diventa visibile.

Ma oggi anche Instagram funziona come un motore di ricerca. Le persone non cercano più solo per hashtag: cercano parole chiave nella barra di ricerca. E l’algoritmo mostra i profili e i contenuti che meglio rispondono a quelle ricerche. Fare SEO su Instagram vuol dire usare bene le parole nel nome profilo, bio, didascalie, reel, testo alternativo e posizione. Tutto questo ora si collega anche con l’esterno, grazie all’apertura ai motori di ricerca».

Quindi, questa novità può diventare un’opportunità?
«Sì, soprattutto per chi ha un’attività o crea contenuti con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio. Fino ad oggi, la visibilità era limitata alla piattaforma. Anche se, come abbiamo visto, non del tutto. Adesso, invece, un post pubblicato su Instagram potrà raggiungere anche chi fa una ricerca su Google, aumentando le occasioni di scoperta, anche da parte di persone che non usano i social».

Ma ci sono dei rischi o degli aspetti da monitorare?
«Sì, bisogna ricordare che una volta che i contenuti sono visibili su Google, non è detto che spariscano subito anche se si cambia idea. Instagram non ha il controllo diretto su come i motori di ricerca gestiscono l’indicizzazione. Inoltre, dati come nome utente, immagine profilo e biografia potrebbero continuare a essere visibili anche dopo la disattivazione, fino a che non vengono aggiornati o rimossi dai motori di ricerca».

Cosa consiglia a chi ha un profilo professionale su Instagram?
«Prima di tutto, prendersi del tempo per capire cosa c’è già online: guardare i contenuti pubblicati, rivedere le impostazioni e decidere consapevolmente se questa apertura può essere un vantaggio o meno. Se si sceglie di lasciare attiva l’indicizzazione, ha senso lavorare con più attenzione alla qualità dei contenuti: scrivere bene, usare le parole giuste, raccontare ciò che si fa in modo strategico. È il momento giusto per avvicinarsi alla SEO, anche sui social».

Per sintetizzare: è un passo avanti o un rischio per i creator?
«Dipende da come viene gestito. Se usato con consapevolezza, è una vera opportunità, che può rafforzare la propria presenza online e aprire a nuove connessioni, collaborazioni e clienti. Ma va affrontata con attenzione, sapendo cosa si mostra, dove e perché».

Instagram: dal 10 luglio i contenuti saranno visibili sui motori di ricerca

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