La parola «Cosimino» indicava la cocaina, «Maria» la marijuana
Nell’inchiesta che ha colpito il gruppo ribelle della Stadera, scissionista del clan Contini non sono inseriti verbali dei collaboratori di giustizia. Le indagini sono state suffragate soprattutto dalle conversazioni intercettate. C’è un dialogo che agli inquirenti appare chiarissimo. Pietro e Antonio Lucarelli (entrambi destinatari di provvedimento in carcere) cedono 10 dosi di sostanze stupefacenti a un parente di Gioele Lucarelli (arrestato a sua volta).
La droga è conservata in una roulotte sul piazzale e viene recuperata da Antonio Lucarelli. Il linguaggio utilizzato non appare per nulla criptico; e infatti, pur avendo Pietro fatto riferimento alla «chiave della macchina» che avrebbe dovuto prendere Antonio nella roulotte, nel prosieguo della conversazione, Pietro dice ad Antonio: «Prendine 10».
Per gli inquirenti si parla di droga. Sodali e collaboratori del gruppo che fa capo ai Lucarelli utilizzavano spesso un linguaggio criptico, temendo di essere intercettati. Ci sono alcune conversazioni che hanno consentito di svelare il linguaggio in codice. Tra le parole in codice, «Cosimino» significa cocaina, mentre «Maria» indica la marijuana. La sostanza stupefacente veniva conservata nella roulotte parcheggiata sul piazzale e, all’occorrenza, dalla medesima roulotte veniva prelevata per essere ceduta all’acquirente di turno.