L’evento alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
Inaugurato nel Palazzo Reale di Napoli il Museo Caruso, dedicato al celebre tenore napoletano. L’inaugurazione si è tenuta alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del direttore generale Musei del Mic Massimo Osanna, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del direttore del Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani. «Noi stiamo portando avanti all’Unesco il riconoscimento come arte immateriale del bel canto italiano perché il mondo della lirica è una delle eccellenze della nostra nazione. Caruso è stato uno dei migliori prodotti italiani nel mondo ed era giusto che Napoli gli rendesse omaggio con questo museo», ha dichiarato Sangiuliano.
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«Caruso è stato uno straordinario artista, la critica specializzata lo ritiene uno dei più importanti tenori della storia del canto italiano. Era quindi doveroso che Napoli gli dedicasse un museo» ha detto ancora il ministro nel suo intervento al Teatro di Corte del Palazzo Reale. «Lui è nato a San Carlo all’Arena, uno dei quartieri storici della città – ha ricordato – e quindi questo museo è certamente un atto dovuto. Anche perché sono convinto di questa lezione, la grandezza di Napoli non è soltanto nel suo paesaggio, il mare, il golfo, nei suoi monumenti, i suoi musei straordinari. La grandezza di Napoli è anche un’esperienza, si viene a Napoli per un’esperienza fatta di tanti fattori culturali, tra i quali c’è certamente la musica».
Monte di Pietà, Totò e il Vomero
«Stiamo per acquistare l’edificio del Monte di Pietà, stiamo completando gli atti giuridico-amministrativi e quel luogo potrebbe ospitare un museo dedicato al grande Totò. Al Vomero nascerà un altro dei grandi Poli museali autonomi italiani, è parte della riforma che insieme al direttore Osanna abbiamo disegnato. Si chiamerà Museo nazionale del Vomero» ha annunciato.
Il futuro Museo nazionale del Vomero, ha spiegato Sangiuliano, «accorperà San Martino, Castel Sant’Elmo e la Villa Floridiana. Il Museo Caruso non è altro che uno dei tanti tasselli che arricchisce Palazzo Reale e ne fa un punto di riferimento della città. Questo significa fare politica culturale. Un grande quotidiano nazionale ha scritto che faccio troppo per Napoli. Non è vero, io sono stato ben tre volte a Venezia, due a Firenze, in Piemonte più volte, però che io abbia il mio cuore a Napoli non lo nego, e se è un delitto commetterò il delitto di amare Napoli».
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