Giustizia, riforma entro giugno. Nordio: «Reato tortura odioso, governo non vuole abrogarlo»

Ci saranno provvedimenti su prescrizione, intercettazioni, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite

Il governo accelera sulla giustizia. Il Guardasigilli, Carlo Nordio, incontrando il presidente dell’Unione delle Camere Penali, Giandomenico Caiazza, annuncia che entro giugno il ministero metterà in campo una serie di provvedimenti che riscriveranno temi come la prescrizione, le intercettazioni, «anche al fine di evitarne l’indebita pubblicazione», l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze illecite, perché «il governo ha definitivamente approvato il cronoprogramma delle più urgenti riforme della giustizia penale».

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E anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, conferma: le dichiarazioni di Nordio «sono in linea con i punti del cronoprogramma che è stato discusso con i sottosegretari e presentato alla premier. È certamente intenzione del ministero presentare un ddl governativo su questi temi». E «ogni contributo del Parlamento» presentato nel frattempo, «verrà vagliato e sarà utile alla composizione del miglior testo possibile».

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Già perché in commissione Giustizia, nelle ultime 48 ore è stato presentato un progetto di legge di FdI sulla prescrizione e si sono incardinate le 4 proposte di legge sull’ abuso d’ufficio: 3 di FI e una del responsabile Giustizia di Azione, Enrico Costa (Azione-Iv). La pdl sulla prescrizione che è di FdI e ha come primo firmatario il presidente della Commissione Giustizia della Camera, Ciro Maschio, riscrive di fatto l’intera disciplina della prescrizione riportandola, con alcuni distinguo, alla riforma voluta dall’allora Guardasigilli Andrea Orlando, superando le previsioni della legge Cartabia. Il provvedimento, assicura il presidente della Commissione, verrà calendarizzato al più presto. E, qualora dovesse arrivare quello del governo, verranno esaminati insieme. Anche al testo presentato sempre sulla prescrizione da Enrico Costa.

Il reato di tortura

Nell’attesa, Nordio torna su un’altra iniziativa di FDI: la proposta di legge per riscrivre il reato di tortura, sottoscritta da 12 deputati, prima firmataria Imma Vietri, assegnata in Commissione Giustizia della Camera. Il Guardasigilli, nel Question time alla Camera, rispondendo all’interrogazione dei deputati Pd Debora Serracchiani e del capogruppo in Commissione Giustizia, Federico Gianassi, parla di «reato odioso» che in realtà «non si vuole abrogare», ma «riformulare» per tutelare le forze dell’ordine. Secondo il Guardasigilli, infatti, ci sarebbero due «carenze tecniche» che andrebbero colmate. Ma che di fatto porterebbero alla riscrittura della norma.

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Se le cose stessero davvero così, incalza il Dem Alessandro Zan, Nordio «sbugiarda la volontà politica del suo stesso partito o è in malafede». A difendere il ministro è invece il capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti che parla di «fumogeno rosso antico acceso da Zan». «Non solo Nordio non ci ha convinto – incalza Serracchiani – ma ci ha anche preoccupati, perché le ‘carenze tecniche’ di cui parla le deve chiarire soprattutto a FdI che ha presentato una pdl che abroga il reato di tortura e l’ istigazione alla tortura». Serracchiani auspica quindi «che Nordio non voglia venir meno agli obblighi internazionali assunti dall’Italia» depotenziando un reato che esiste in tutto il mondo.

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