Governo, il ministro Crosetto: «Bene piazza per la pace ma non diventi bastone per colpire avversario»

Il ministro: «Squallida propaganda politica su un tema così decisivo mi provoca solo tanta rabbia e tanta tristezza»

Chi scende in piazza per la pace «va capito, rispettato…direi anche ammirato», «guai però se qualcuno provasse a utilizzare quel grido limpido e quella piazza pulita per sferrare un attacco politico»: lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista ad Avvenire.

«Quella piazza che chiede pace non può essere un bastone per colpire un avversario. Per trasformarlo in un nemico», ha sottolineato. «Non ci sono barriere culturali che mi impedirebbero di essere idealmente con loro”, ha assicurato Crosetto, “con quel mondo largo e colorato che grida pace».

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Con loro «ci sarà però l’intollerabile mancanza di limpidezza di troppi uomini politici», ha aggiunto il ministro, «perché nella stessa piazza c’è un pezzo di società civile che la bandiera della pace l’ha sempre sventolata e c’è chi, come Conte, ha votato quei cinque decreti e ora dice ‘no a scellerate corse al riarmo’».

«Questa squallida propaganda politica su un tema così decisivo mi provoca solo tanta rabbia e tanta tristezza», ha aggiunto il ministro che ha ribadito che entro novembre arriverà il sesto pacchetto di aiuti militari all’Ucraina. «Potrei cavarmela prendendo tempo, dicendole che decideremo insieme agli alleati in futuro», ha spiegato Crosetto, «ma in una fase così complessa come quella che stiamo vivendo, la sola cosa che non possiamo fare è perdere il contatto con i nostri alleati internazionali, la Ue e la Nato. E dunque c’è un solo modo di muoversi e di decidere».

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