Guerra in Ucraina, Guterres: «Zona di Mariupol un inferno». Oltre 500 civili fuggiti da Azovstal

Secondo giorno di assalto all’accaieria

A Mariupol le forze russe «hanno proseguito l’assalto di terra alla acciaieria Azovstal per il secondo giorno, nonostante le dichiarazioni russe di volerla solo isolare». Lo afferma il Ministero della Difesa britannico nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence, spiegando che questo «rinnovato sforzo russo di conquistare Azovstal e completare la cattura di Mariupol è legato probabilmente alle imminenti commemorazioni del 9 maggio, Giorno della vittoria, e al desiderio di Putin di avere un successo simbolico in Ucraina».

Questi sforzi, tuttavia, spiega l’intelligence nel report pubblicato su Twitter, «hanno un costo per la Russia a livello di personale, equipaggiamento e munizioni»: «se alla Azovstal prosegue la resistenza ucraina, le perdite russe continueranno ad aumentare e ad ostacolare i loro piani operativi nel Donbass meridionale».

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L’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito la zona di guerra di Mariupol un «inferno». L’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno finora aiutato quasi 500 civili a fuggire dall’area dell’acciaieria di Azovstal nella città portuale in due operazioni la scorsa settimana. Una terza operazione dell’Onu per l’evacuazione di civili da Mariupol è iniziata nelle ultime ore.

L’Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca: lo ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, riporta il Guardian. Cinque di queste persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all’insaputa delle loro famiglie. Sono stati riscontrati anche otto casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall’Ucraina.

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Zelensky: oltre 2.000 missili sull’Ucraina

Dall’inizio dell’invasione le truppe russe hanno lanciato oltre 2.000 missili sull’Ucraina e i loro caccia hanno effettuato quasi 2.700 sortite nel Paese: lo ha reso noto ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in collegamento video all’evento di beneficenza ‘Brave Ukraine’. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. «In totale, durante questa guerra, l’esercito russo ha lanciato 2.014 missili sull’Ucraina e sono state registrate 2.682 sortite di aerei da guerra russi nei nostri cieli – ha detto Zelensky -. Ognuna di queste sortite è la morte del nostro popolo, la distruzione delle nostre infrastrutture», ha commentato.

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